RECENSIONE "Una manciata di cenere" di Luca Vanoli

Titolo: Una manciata di cenere
Autore: Luca Vanoli
Genere: Storico
Prezzo ebook: 3.00 €
Editore: Self
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Stato Pontificio, Anno Domini 1655. Sul piccolo feudo di Monterotondo, a breve distanza da Roma, regnano felicemente da undici anni i marchesi Tebaldi. Offuscato da tanta prosperità, giace, dimenticato nel ricordo dei più, un oscuro anatema, scagliato al tempo della loro ascesa.
Ma, quando la morte inizia a serpeggiare sinistra tra i membri della famiglia, un cupo terrore si diffonde in tutto Monterotondo: il popolo, inquieto, teme di essere travolto dalla sventura dei signori…
A Roma, intanto, il conclave ha eletto un nuovo papa: Alessandro VII. Non potendo permettere che l’inizio del regno sia segnato da delitti irrisolti, la Curia decide così di inviare a indagare in incognito Tullio Corbet, un avvocato francese con doti investigative fuori dal comune, pronto a sacrificare tutto alla causa della giustizia, affiancato da Padre Seàn, un rigido gesuita di origini irlandesi.
Giunti a Monterotondo, i due uomini non tarderanno a essere travolti dagli eventi criminosi: i membri della famiglia Tebaldi, seppur chiusi in una fortezza di reticenza, mostreranno di avere più di uno scheletro nell'armadio. E in un turbinio di delitti sanguinosi, amori proibiti e segreti inconfessabili, i due investigatori proveranno a scoprire quali trame oscure si celano dietro la scia di morte che la maledizione sembra lasciare, inesorabile, dietro di sé…


Cari lettori, bentrovati. Con l’ultima lettura prima delle ferie del blog, ho voluto cimentarmi in un genere che leggo poco: il giallo storico.
“Una manciata di cenere”, scritto da Luca Vanoli, è un giallo ambientato nel 1655, principalmente a Monterotondo e a Roma. Il protagonista è Tullio Corbet, un avvocato di origini francesi. La sua presenza nella capitale viene notata a causa dello scalpore che riesce a ottenere smascherando la scomoda identità di un assassino. Viene ingaggiato assieme a un aiutante improbabile, Padre Seàn, frate di origini irlandesi, per trovare il responsabile degli omicidi che stanno avvenendo nella cittadina di Monterotondo e che interessano i membri della nobile famiglia Tebaldi.
Tutti gli abitanti di Monterotondo sono terrorizzati perché questi misteriosi omicidi avvengono in modalità sospette che fanno pensare a spettri o magia nera. Infatti tutto accade come narrato nella profezia dei Barberini, antichi rivali della famiglia Tebaldi. Lo stemma dei Barberini è l’ape, la firma che si ritrova su ogni scena del delitto.
Corbet non crede alle superstizioni e cerca in tutti i modi di scoprire il colpevole, arrivando addirittura a mettere in pericolo la sua stessa vita.
Ma riuscirà a fermare l’assassino? E se fosse veramente un’opera di magia nera?

«Ditemi, quali forze si sono scatenate? Chi non se ne è mai andato?» La strega si voltò lentamente e lo squadrò con occhi inespressivi. «L’anatema ha già colpito e presto, di loro, non resterà che una manciata di cenere…»

Questo libro si è rivelata una lettura molto stimolante. Non mi ha preso da subito, ma dopo un po’ mi ha coinvolta e anche emozionata in alcuni passaggi.
L’aspetto storico è ben curato, come quello del mistero. Si è sempre in suspense e non mancano i colpi di scena. Non appena si pensa che sia stato trovato il responsabile, accade di nuovo qualcosa che rimette tutto in discussione.
I personaggi sono molto interessanti, nessuno escluso. Corbet ha una storia dura e sofferta alle spalle che conosciamo pian piano. È un uomo votato alla giustizia.

«Ricorderò per sempre le sue ultime parole: ‘Non lasciarti scoraggiare dall’uso che si fa della Legge perché il trionfo della verità sarà la tua vittoria.’ Ed è per questo che io mi batto ora, e mi batterò in futuro perché la Giustizia prevalga sempre. Io non difendo i deboli e gli inermi, difendo le vittime dell’iniquità. Ho orrore della tortura e ne rifiuto l’impiego, perché ho visto i suoi effetti tremendi su mio nonno, la persona che mi ha cresciuto e che più di tutti mi ha insegnato i valori della vita, i pilastri su cui si poggia la mia coscienza.»

Padre Seàn è religioso particolare, molto severo e virtuoso, tuttavia molto pratico e con una fede incrollabile.
I membri della famiglia Tebaldi sono tutti descritti molto bene a livello caratteriale. Notevole come l’autore fa interagire Corbet con ognuno di loro in maniera differente.
Anche i personaggi delle suore che abitano il convento di Monterotondo sono peculiari e con un ruolo di rilievo. Non manca una figura mistica: “La strega”. Una signora anziana che vive nel bosco e che conosce tutto degli abitanti di Monterotondo.
Fitti intrecci tra personaggi misteriosi e interessanti che talvolta si aiutano e talvolta ostacolano a vicenda, storie segrete d’amore e di vendetta creano una trama avvincente e curiosa.
C’è un buon equilibrio tra mistero, violenza, scandalo e passione in modo che il lettore non si stanchi.
È presente qualche piccolo refuso ma nulla di grave o che disturbi. Alcune situazioni e reazioni ad esse, mi sono sembrate leggermente anacronistiche, tuttavia personaggi storici realmente esistiti, i latinismi, francesismi e parole di dialetto irlandese caratterizzano epoca e personaggi contestualizzando il tutto.

“Finalmente l’avvocato giunse a Piazza di Spagna, non lontana dalla più grande Piazza del Popolo. Le guardie pontificie stavano cercando di disperdere la gente che si accalcava intorno alla Fontana della Barcaccia, come attratta da un magnete. Deciso a scoprire cosa attirasse l’attenzione generale, riuscì a farsi strada a forza di gomitate. Quello che vide lo raggelò: un uomo galleggiava, senza vita, nell’acqua striata del rosso del suo sangue. Lo zampillo impetuoso della fontana spingeva la testa sott’acqua, come volesse infierire in un macabro gioco su quel povero corpo, cui neanche il mantello riusciva a restituire un briciolo di dignità.”

Lo valuto complessivamente con 4/5 e ne consiglio la lettura a tutti gli amanti del genere e anche a chi vuole sperimentare come me.
Buona lettura.




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