RECENSIONE - "Il profumo delle fresie" di Dario Neri

Titolo: Il profumo delle fresie
Autore: Dario Neri
Editore: Darcy edizioni
Genere: Narrativa contemporanea
Data di pubblicazione: 30 gennaio 2019
Pagine: 95

ORDER

La vita di Febe è ormai lontana dalle fantasie che coltivava a vent'anni, poco prima di sposare l'uomo con cui ora non riesce nemmeno più a condividere il letto. Ne ha subite troppe per riuscire a sopportarne gli abbracci sotto le lenzuola, le carezze che nei giorni più scuri si trasformano in schiaffi che le solcano il viso di lacrime. Ed è nelle notti che passa lontano da lui, in silenzio per non farlo svegliare, che sfoga la sua frustrazione sui tasti del computer finché gli occhi non le si inumidiscono. Scrive il romanzo della sua vita e delle sue sconfitte: "Il profumo delle fresie", col sogno di pubblicarlo quando avrà raggiunto un lieto fine.
Solo i due figli, il timore di non riuscire a prendersene cura, le impediscono di scappare dal marito e la vita di rimpianti che si disperde come il fumo di una sigaretta, di quelle che fuma ogni mattina affacciata al balcone dell'appartamento. Ma è proprio nel ristorante su cui affaccia che lavora il protagonista dei suoi prossimi capitoli: il ragazzo che la spia dal retro del locale mentre scruta il cielo inondandolo di fumo, affascinato dalla sua malinconica bellezza.
Dario Neri nasce a Caserta nel '95, e trascorre la vita nella periferia aversana dove abita tutt'ora. Passata la parentesi liceale si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, lavorando nel frattempo come commis per pagarsi gli studi. Dopo due anni e una promozione a Sous- chef, però, la passione per la cucina lo spinge a dedicarsi esclusivamente a quella che in principio doveva essere un'attività collaterale, scegliendo quindi la professione del cuoco. È attivo nella comunità cittadina e membro di diverse associazioni culturali per la riabilitazione del patrimonio storico cittadino. Oltre a quella della cucina, coltiva le passioni per la letteratura e il pugilato, che pratica da amatore. Abita con la compagna e il loro vecchio cane, e sogna di aprire un ristorante a tema letterario nel centro di Napoli.

Buongiorno a tutti, oggi vi parlo di "Il profumo delle fresie", di Dario Neri, edito dalla Darcy edizioni, che ci ha fornito il cartaceo durante il #FRI19.

La tematica, che mi sta molto a cuore, mi ha incuriosita e per comodità di lettura ho acquistato l'ebook per la recensione.

Febe è una donna che è rimasta bloccata in un matrimonio infelice e dove subisce maltrattamenti. I condizionamenti sociali, le difficoltà economiche e il timore del giudizio degli altri le impediscono di prendere una decisione che le migliorerebbe la vita.

"Le vessazioni di cui era stata vittima quella mattina le contorcevano lo stomaco di rancore, spingendo per esplodere sui fogli."

Riccardo dal canto suo è ingabbiato in una vita solitaria e piena di sensi di colpe che lo tengono legato a un contesto che non è il suo.

"Si chiedeva se avrebbe avuto modo di rivederla ancora così da vicino, o se magari era stata solo la fortuna di un giorno. Non voleva pensarci."

Due anime sole e ferite che si riconoscono e si "vedono".

"Mai come allora sentì di aver perso il controllo della sua vita, capace solo di evitare che le cose degenerassero."


La sinossi è molto dettagliata e quindi non mi perderò in ulteriori dettagli perché non avrei molto altro da scrivere.

Considerazioni

Non ho mai letto nulla di questo autore che ha una penna descrittiva per ciò che riguarda le ambientazioni e i paesaggi perché riesce a rievocare l'atmosfera di un'alba, il silenzio di una città che si risveglia e il caos di un temporale. Altro discorso risulta per le emozioni che mi sono giunte attraverso un filtro e me le hanno rese quasi asettiche, cosa che ha contribuito a creare questo distacco rendendo il tutto come un fatto di cronaca.
La narrazione è in terza persona all'imperfetto, il romanzo è suddiviso in 8 capitoli e ognuno ha al suo interno i due pov che alternano varie scene quasi mai legate. L'incipit di ogni capitolo riassume il contenuto del testo attraverso un sostantivo che riguarda la letteratura, una cosa originale.
La mia sensazione è che due vite che viaggiano in parallelo si sono venute a incrociare in un'unica storia, ma senza che siano veramente stati ponderati gli intrecci. È come se mi fossi trovata con un mazzo di carte mescolate male che non mi hanno permesso di giocare una buona partita.
Entrambi i protagonisti sono apatici e rassegnati, senza un reale desiderio di cambiamento e questa condizione si protrae per tutto il testo. Solo sul finale vengono sovvertite le abitudini e si fa un salto verso un futuro che passa attraverso una scelta che onestamente mi ha lasciata alquanto sconcertata.
Il testo risulta corretto. 
Ne consiglio la lettura a chi piace la narrativa e come dico sempre: non fermatevi alle mie impressioni, ma leggete e ditemi che ne pensate.

Buona lettura!
Monica S.

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