RECENSIONE - "Quello che non puoi disegnare" di Claudio Secci & Manuela Chiarottino

Titolo:  Quello che non puoi disegnare
Autore: Claudio Secci & Manuela Chiarottino
Editore: Leucotea
Genere: Urban Fantasy
Prezzo cartaceo: € 13,90 
Data pubblicazione: 31 dicembre 2018
Pagine: 122
Autoconclusivo

ORDER
Mark è un bambino inconsapevolmente dotato di un potere: la sua mano improvvisamente inizia a muoversi freneticamente raffigurando dei pasticci. La scoperta avviene per caso, da una sua compagna di banco, Jasmine. Mark diventa ragazzo, poi uomo, perfezionando i suoi involontari disegni che si rivelano essere presagi di avvenimenti che in qualche modo accadranno a qualcuno a lui vicino. Jasmine, ormai sposata e donna di mezza età, ha una sua collega e amica in fin di vita, malata terminale. Va alla ricerca di Mark ricordandosi di questa sua dote, dapprima per farsi dire da lui se Laurie ce la farà mai a uscire dalla malattia che la spegne giorno dopo giorno. Ma accade qualcosa di imprevisto: Jasmine si innamora perdutamente di Mark e della sua dote, così il suo matrimonio già vacillante, e fatto di continue trasferte del marito, va in frantumi. Jasmine e Mark cercano quindi di ricostruirsi una vita proprio mentre i poteri di quest'ultimo, sempre più noti alla comunità, cominciano a diventare un serio problema..

Claudio Secci è nato a Torino. E’ autore di romanzi dal 2009. Ha pubblicato libri di ogni genere e presentato le sue opere nelle location più prestigiose del paese, superando oggi le 110 presentazioni complessive, fra apparizioni radio, tv, streaming, e in sale dedicate. Claudio è stato recensito dalle riviste di settore più prestigiose (Micromega, Qui Libri, Corriere dell’Arte, La Recherche, Star Magazine, Il Punto, Torinosette e tante altre) e su quotidiani nazionali. Di professione informatico, ama viaggiare con sua moglie Francesca nei luoghi più suggestivi del mondo, raccogliendo ispirazioni per i suoi romanzi. Nel 2018 fonda assieme a quattro amici il Collettivo Scrittori Uniti, che organizza fiere in tutta Italia per gli autori emergenti aiutandoli nella promozione dei propri testi e nell’esposizione delle presentazioni.


Manuela Chiarottino, è nata e vive in provincia di Torino. Ama pasticciare con il cernit, dipingere su ceramica e creare quadri di sabbia, uno dei quali è diventato la cover del suo primo romanzo. Ha pubblicato sia con Case Editrici che in self publishing, finalista per due volte del Verbania for Women, a breve verrà pubblicato il romanzo vincitore del concorso “Genere plurale” indetto da Le Mezzelane. Nella scrittura ama il genere rosa, declinato in rosa FM, rosa MM, erotico e chick-lit. Tra le sue pubblicazioni si annoverano: Tutti i colori di Byron (Buendia Books, 2018), vincitore del concorso “Barbera da… leggere”, La rosa del deserto (Triskell, 2018), Il gioco dei desideri (Amarganta, 2018), Maga per amore (Le Mezzelane, 2018), Un amore a cinque stelle (Triskell, 2016), vincitore del concorso “Fiori di acciaio”, Cuori al galoppo (Rizzoli 2016), Due passi avanti un passo indietro (Amarganta, 2016), Il mio perfetto vestito portafortuna (La Corte, 2016), Ancora prima di incontrarti (Rizzoli, 2015) e molti altri. È una dei soci fondatori del Collettivo Scrittori Uniti.


Bentrovati, voglio parlarvi di una lettura personale che si è rivelata davvero interessante. Si tratta di "Quello che non puoi disegnare" di Claudio Secci & Manuela Chiarottino, edito dalla Leucotea. 

La voce narrante è quella di Jasmine, una donna di 40 anni che si trova a vivere una routine quotidiana: un rapporto di coppia che si trascina per forza di inerzia più che per vero interesse reciproco e un lavoro che non la soddisfa ma che svolge per necessità.
Il rapporto col marito è quasi inesistente, sono come due estranei che condividono lo stesso tetto e neppure sempre. Non si parlano, quasi non si guardano e di sicuro non si conoscono più ma la sicurezza di uno status sociale tanto agognato: la famiglia, li fa sopportare e chiudere gli occhi alle evidenti difficoltà.
L'unica nota positiva nella vita della donna è la sua amica e collega di lavoro Laurie. Quando questa si ammala a Jasmine sembra di vivere un incubo ed è disposta a tutto pur di avere risposte. È così che si ricorda di un compagno di classe, del primo ragazzino che le ha fatto comprendere che non siamo tutti uguali, ma che proprio per questo ognuno è un piccolo dono.
Inizia così la sua ricerca per scoprire che fine ha fatto Mark ma non tutto quello che scoprirà sarà piacevole. Una domanda su tutte: può davvero aiutarla o è solo una speranza che getterà ombre sulla sua vita anziché dissiparle?
Per scoprirlo dovrete leggere il libro.

Considerazioni

Adoro quando il fantasy si mescola ad altri generi e qui abbiamo: una punta di atrocità, un mistero da risolvere e delle tracce da seguire. Essendo il pov di Jasmine quello che leggiamo, ci troviamo una visione unilaterale e solo a tratti emerge Mark con la sua vera essenza e il dramma del suo dono o forse dovrei definirlo il suo dramma.
I personaggi hanno una buona struttura, caratterialmente sono complessi e si svelano poco a poco. La fragilità, che entrambi dimostrano, viene compensata con la reazione forte dell'altro e riescono così a completarsi e ad affrontare le mille difficoltà.
La scrittura a quattro mani è riuscita bene, in passato ho letto entrambi gli autori e in questo libro ho cercato di cogliere i pezzi scritti da Manuela e quelli scritti da Claudio, credo di esserci riuscita solo a tratti. 
Una vena thriller si lega alla trama originale e anche questa ha un discreto svolgimento, forse un po' scontata a tratti e veloce in altri ma nel complesso rende dinamica la storia e aiuta a sbloccare delle situazioni che potevano trascinarsi all'infinito.

Particolare anche la metrica del testo suddiviso in capitoli e in paragrafi, immagino che, visto il metodo particolare che gli autori hanno usato per scrivere, sia stata una scelta necessaria per rendere più fruibile il romanzo.

Le varie vicende hanno un buon svolgimento e le domande principali hanno una risposta, resta inspiegabile il dono di Mark e forse visto il finale chissà che non avremo modo di leggere altro.

La correzione purtroppo presenta ancora qualche svista che ormai associo a questa casa editrice, parlo più che altro di d eufoniche che ogni tanto appaiono dove non necessarie, non influenzano la lettura ma consiglierei una rilettura.

Se vi piacciono i libri dove tutto può accadere e anche le cose all'apparenza semplici riescono a stupire, questa è la storia che fa per voi.


Buona lettura!
Monica S.


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