RECENSIONE "La bottega delle essenze" di Erica Bauermeister

Titolo: La bottega delle essenze
Autore: Erica Bauermeister
Editore: Garzanti
Prezzo ebook: 9.90 €
Prezzo cartaceo: 18.60 €
Genere: narrativa
Data pubblicazione: 27 Giugno 2019
Pagine: 333



In casa c'è una stanza in cui Emmeline ha sempre sbirciato con curiosità, senza mai osarvi entrare: lo studio del padre dove, su scaffali altissimi, sono custodite file e file di boccette. Nessuno può toccarle, perché non sono comuni ampolle di profumo. Al loro interno racchiudono una piccola pergamena su cui sono impresse rare essenze: l'odore della pioggia in una mattina di temporale, il sentore del fumo nell'istante in cui fuoriesce dalla pipa, la dolcezza del miele di cui profumano le promesse di una madre. Emmeline ne è ipnotizzata: vorrebbe saperne di più, vorrebbe che il padre le raccontasse le storie legate a ciascuna di esse e le insegnasse a catturare quei profumi. Ogni volta, però, è costretta a fare i conti con la reticenza del burbero genitore, che gli impedisce di condividere i segreti del mestiere e, soprattutto, di parlarle di una madre che lei non ha mai incontrato. Finché la sua improvvisa scomparsa non cambia tutto. Ormai sola, Emmeline inizia a interrogarsi sulle proprie origini e sente che è arrivato il momento di scoprire da dove viene e se ha altre radici oltre a quelle che ha imparato a conoscere. Per farlo deve, prima di tutto, trovare il modo di arrivare alle boccette che tanto la affascinano e dissipare il mistero che avvolge la creazione di quelle essenze. Solo uno di quei profumi, ne è certa, potrà indicarle la strada giusta da percorrere per capire chi è davvero. Per trovare e abbracciare quella madre che è sicura esistere da qualche parte là fuori.


Cari lettori, ho letto per voi La bottega delle essenze, scritto da Erica Bauermeister e pubblicato da Garzanti. Un libro originale e particolare, la cui trama mi ha subito incuriosito. Non so quanti di voi ritengono l’olfatto un senso importante, io sicuramente sì. Gli odori riescono a stimolare la nostra memoria più di ogni altra cosa, possono guidarci, avvertirci. Personalmente è un senso che uso moltissimo.

“«Lasciami annusare», dicevo, correndo là prima che il foglietto finisse dentro la bottiglietta. Ogni volta speravo in una magia: un nuovo mondo, qualcosa di cui non avevo mai sentito l’odore, come i rettangolini di carta nelle file più in alto. Inspiravo, eccitata dalla prospettiva del sontuoso svelarsi di un fiore sconosciuto, dell’enigma di una spezia non familiare. Magari sarebbe stato un aroma talmente inaspettato che sarei riuscita ad assimilarlo solo come colore o sensazione. Un azzurro frusciante. Un arancione danzante. Rabbia. Gioia.”

Lo stesso fa Emmeline, una ragazzina davvero speciale, che vive da sola con suo padre su un’isola. Lui l’ha cresciuta in una bolla fatata fatta di profumi, natura, sirene e fiabe. Ma cosa accade quando la piccola Emmeline comincia a crescere e farsi domande? Quando la bolla scoppia?
Cosa racchiudono le boccette che suo padre custodisce così gelosamente?

Emmeline ama immensamente il padre, è tutto il suo mondo. Ma scoprire che lui le nasconde dei segreti, che non le ha mai raccontato nulla della sua nascita e del perché si trovano da soli e sperduti, la mette in allerta. Lo stesso comportamento del padre la costringe a chiedere di più.
Ma bisogna stare attenti a quello che si desidera.
Emmeline credendo di fare bene, cambierà per sempre la sua vita.
Non posso raccontarvi troppo della storia perché lo spoiler è sempre dietro l’angolo, posso dirvi che seguire Emmeline in posti lontani, dal mare alla città, dal bosco alla giungla di cemento, sarà un bellissimo viaggio nei profumi e nelle emozioni, dal più acre al più dolce, dal più profondo dei dolori a gioie inaspettate.
Il libro tocca molti temi, la famiglia, i segreti, il bullismo, la violenza domestica e dona molti spunti di riflessione. Ma i veri protagonisti, oltre Emmeline, sono gli odori.

“L’elemento mancante non poteva essere una nota di testa, questo lo compresi in fretta. Le note di testa sono quelle che attirano l’attenzione, gli inviti scintillanti che ti portano più addentro a un profumo. Non poteva trattarsi nemmeno di una delle note di cuore, tiepide, tonde, piene e amorevoli. Estrarle avrebbe generato una mancanza ancora insufficiente. Il bisogno viveva nelle note di fondo. Era la differenza fra appetito e brama, fra un cuore contuso e uno spezzato. Le note di fondo erano esattamente quello, qualcosa di sotterraneo che cova sotto la cenere, terriccio e sangue, sofferenza e desiderio, ricordo.”

Già dalle prime pagine iniziamo un percorso olfattivo che ci accompagna per tutta la narrazione. Dagli odori dell’isola, a quelli dei ricordi, alla città. Ricordi, soprattutto ricordi, perché sono gli odori che li racchiudono e sono in grado di liberarli. Interessante capire l’importanza che hanno nella nostra vita di tutti i giorni senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
La narrazione è molto fluida e poetica. È un piacere scivolare tra le parole e gli odori per scoprire la verità su Emmeline insieme a lei. Tutto è avvolto da un’atmosfera onirica, quasi fiabesca che troppo spesso si scontra con la dura realtà.

“Le favole che mi leggeva papà avevano avuto un senso quando ero piccola. All’interno delle loro pagine le linee del mondo erano semplici. Matrigne, regine e ometti gobbi erano malvagi. I bambini trionfavano, e il finale era chiaro e rassicurante. Ma come funzionava quando eri tu ad abbandonare gli altri nel bosco? Quando eri tu a creare le pozioni? Aveva importanza se non lo avevi fatto apposta e poi ne eri dispiaciuta?”

Una lettura diversa dal solito che ci riporta indietro, a uno stadio più primitivo dove la natura e l’olfatto la fanno da padroni. Una storia che ci insegna che anche nelle fiabe non tutto è come sembra, i segreti sono sempre pronti a tornare a galla e più tempo restano nascosti più devastante sarà la loro scoperta.

“I segreti erano lì, in attesa. non riuscivo a immaginare come sarebbe diventata l’isola, come saremmo diventati noi due, se fossero usciti dalla mia bocca. Le parole possono essere come gli odori: modificano l’aria stessa che respiri.”

L’unico appunto che posso fare è che avrei preferito un maggior sviluppo della terza parte (nella mia mente ho diviso il libro in tre parti 1) l’isola 2) la baia 3) la città) e il finale. Certo è d’impatto emotivo, ma mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più. Ammetto però che così ha il suo perché. Come avrete notato, il finale mi ha suscitato emozioni contrastanti. Ma anche questa è una buona cosa, vuol dire che non è affatto banale.
Tirando le somme assegno un 5/5 a questo bel libro che vi consiglio. Mi rendo conto che non a tutti potrà piacere, come ogni libro d'altronde, ma dategli una chance.


Buona lettura!

Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE "Deviant" di Ellie B. Luin

REVIEW TOUR - RECENSIONE "Jaded" di Robin C.

RECENSIONE - Il narratore di storie, di Rita Nardi

RECENSIONE - La sposa gitana, di Carmen Mola

RECENSIONE - La piccinina, di Silvia Montemurro