RECENSIONE - "Chi te l'ha detto? I rumors da Polifemo al web" di Marina D'Agati

Titolo: Chi te l'ha detto? I rumors da Polifemo al web
Autore: Marina D'Agati
Editore: Epoké edizioni
Genere: Saggio
Prezzo cartaceo: 14€
Prezzo ebook: 7.99 €
Data pubblicazione: 6 Maggio 2018
Pagine: 150

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La società dell’era digitale, sopraffatta da una mole di informazioni mai registrata nella storia dell’uomo, si trova quotidianamente in balia di fake news accuratamente mascherate da notizie attendibili. Ma non sempre è tutto bianco o nero, vero o falso: nel mezzo troviamo il rumor (il pettegolezzo), complesso fenomeno sociologico che consiste nella diffusione di informazioni non verificate, delle quali, frequentemente, nascono diverse versioni come nel celebre gioco del telefono senza fili. Marina D’Agati analizza i rumor e ne segue il cambiamento nel corso dei secoli, avvalendosi di esempi ormai famosi (dalla presunta morte di Paul McCartney, alle figurine imbevute di LSD) e delle teorie accademiche più accreditate. Particolare attenzione viene data ai cosiddetti rumor 2.0: le “catene di S. Antonio” inviate tramite email e i numerosi quanto improbabili fotomontaggi che spopolano in rete diventando virali.

Marina D’Agati insegna Sociologia presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. Ha tenuto relazioni e svolge attività di ricerca in diverse istituzioni e università europee tra cui: EHESS (Parigi), École nationale des Chartes (Parigi), Université de Bretagne Occidentale (Brest), Universidad Rey Juan Carlos (Madrid), ESEC (Coimbra). È membro della European Sociological Association (ESA) e del network ALEA (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio). I suoi interessi di ricerca riguardano le credenze collettive (magico-superstiziose), le teorie del complotto, i rumor, la sociologia del gioco d’azzardo, la sociologia della celebrità, i processi di socializzazione. Su questi temi è autrice di numerosi articoli, su riviste nazionali ed estere. È possibile contattarla all’indirizzo email marina. dagati@unito.it

Buongiorno a tutti, 
ho letto un saggio che affronta un argomento che oggi più che mai sembra attuale, "Chi te l'ha detto? I rumors da Polifemo al web" di Marina D'Agati, fa un'analisi dettagliata e documentata della diffusione delle notizie nel corso degli ultimi secoli. 
Rende ancor più interessante questo approfondimento prendendo in considerazione un lasso di tempo molto vasto e portando all'attenzione del lettore degli esempi ben ponderati e sviluppati, per far comprendere al meglio i diversi generi di rumors e le conseguenze.
Rumors, in base all'etmologia, alla collocazione storica e all'avvenimento, passa dall'essere una semplice diceria che si allarga a macchia d'olio, al diventare una vera e propria notizia studiata con l'intento di arrecare danno.
Pensate a una notizia, prima diffusa con il semplice passa parola che, magari, alterava di volta in volta piccoli dettagli fino a ingigantirla o peggio ancora a stravolgerla. Con l'avvento della carta e successivamente del web, un'unica notizia viaggia a velocità immediata, un clic basta a giungere a migliaia di persone e contenerla o smentirla diventa praticamente impossibile.
Marina D'Argati ci porta a in un viaggio dà da pensare ed effettivamente porta a riflettere alle conseguenze anche psicologiche che comportano certe frasi, contesti, racconti o fake. Perché col termine rumors si intende una moltitudine di opzioni.

Considerazioni

Il linguaggio usato nella stesura è quello discorsivo con l'uso della terza persona al presente, si ha la sensazione di avere una conversazione con un interlocutore che ci espone dei fatti. 
La casa editrice, che ci ha fornito il libro per la lettura, mi ha abituata a un testo corretto e ben editato, anche questa volta ho riscontrato un'attenzione particolare.
Faccio i complimenti all'autrice perché è evidente il lavoro di ricerca che ha svolto. Ho apprezzato il modo in cui ha sviluppato questo libro portando il lettore ad approfondire o conoscere nozioni lasciandogli però il libero arbitrio delle conclusioni, senza imporgli il suo pensiero.

Ne consiglio la lettura a chi piace mettersi in gioco e ha voglia di soffermarsi a pensare quanto una cosa all'apparenza innocua possa avere conseguenze ben differenti della semplice risata.


Buona lettura!
Monica S.

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