RECENSIONE "Bosco Bianco" di Diego Galdino


Titolo: Bosco Bianco
Autore: Diego Galdino
Editore: Self publishing
Genere: Romance
Formato: ebook e cartaceo
Prezzo: 5,99 €/ 11,36 €
Data pubblicazione: 10 aprile 2019
Pagine: 157
Serie: Autoconclusivo


Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d'infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell'amore la sua ragione di vita perchè come scritto alla fine del suo libro più famoso... "Per perdersi non serve un posto, basta una persona" 

Diego Galdino (classe 1971) vive a Roma e ogni mattina si alza, mentre la città ancora dorme, per aprire il bar dove tutti i giorni prepara il caffè ai personaggi delle sue storie. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato il suo romanzo d'esordio, Il primo caffè del mattino (giunto alla nona ristampa), Mi arrivi come da un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta e L’ultimo caffè della sera. Autore di fama internazionale è pubblicato con successo in Germania, Austria, Svizzera, Polonia, Bulgaria, Serbia, Spagna e nei paesi sudamericani di lingua spagnola. 

Bosco Bianco è l’attesissimo romanzo che viene auto pubblicato per una scelta di cuore. Un bellissimo atto d’amore e riconoscenza verso i tanti lettori che da sempre lo stimano. 

Buongiorno lettori, oggi ho letto per voi il romanzo di Diego Galdino dal titolo Bosco Bianco. Il romanzo è stato auto pubblicato dall’autore ed è una storia romantica, dove l’amore e i sentimenti sono al centro di questa favola moderna.
I protagonisti sono Maia Antonini, una scrittrice di favole per bambini, e l’agente immobiliare Giorgio Betti, costretto dal suo capo Andrea Razzi a fingere di essere un’altra persona per convincere Maia a vendergli una parte della bellissima tenuta Bosco Bianco, avuta in eredità da una cara amica d’infanzia della madre. In realtà Giorgio non avrebbe mai voluto mentire a Maia, ma Andrea Razzi è un illustre uomo d’affari ed è una persona senza scrupoli. Ha già acquistato metà di Bosco Bianco dal primo erede, Samuele Milleri, perché è convinto di trovare nascosto nella villa il diario di un famoso scrittore e di ricavarci parecchi soldi, per questo lo obbliga a fingersi Samuele con un ricatto: se non esegue i suoi ordini, perderà il lavoro. Giorgio, nonostante sia in partenza con le figlie per una vacanza a Disneyland, non può fare altro che accettare. Decide di lasciare le bambine a sua madre e dopo parte per la tenuta, intenzionato a concludere l’affare per poi volare, insieme alle figlie, a Parigi. Ma quando conosce Maia, e scopre la bellezza di Bosco Bianco, rimane travolto da una serie di emozioni che non provava da tempo. 

Maia girò la testa di scatto e, dopo aver appoggiato il panno sul pavimento, si diresse verso la porta. Uscendo dalla stanza per poco non si scontrò con Giorgio. Entrambi si bloccarono di colpo, restando immobili l’uno di fronte all’altra. Giorgio, colto alla sprovvista, non riuscì ad articolare nessuna frase di senso compiuto. Di una cosa però si rese subito conto, la foto che aveva visto nel fascicolo non le rendeva affatto giustizia. “Ciao! Sei Samuele Milleri?” “Scusa?” Giorgio, ancora confuso per quell’incontro inaspettato, stava per tradirsi, ma nell’inconscio la voce del suo capo che gli urlava ‘che diavolo stai facendo?’ gli fece riprendere il controllo della situazione, evitando così di pregiudicare, ancora prima d’iniziare, il buon esito della sua missione. A malincuore si calò nei panni del professor Samuele Milleri, dando inizio a quell’assurda e meschina messinscena ordita da Andrea Razzi ai danni di quella donna.

Entrambi i protagonisti sono divorziati, e la splendida tenuta e i meravigliosi paesaggi renderanno la loro settimana indimenticabile. 

Davanti ad uno spettacolo naturale d’inconsueta bellezza, come poteva essere un tramonto estivo che stendeva le sue tonalità di rosso su uno dei posti più romantici d’Italia, i due scordarono per un momento la fame e tutto il resto. Furono totalmente rapiti, i loro occhi fissi, il pensiero libero, oltre quella palla di fuoco che spegneva i suoi ardori immergendosi fra le onde, quiete, d’un mare accondiscendente. 

Ho apprezzato molto la scrittura dell’autore, ha curato l’ambientazione e tutti i personaggi sono ben caratterizzati. La storia è scritta in terza persona e ci permette in questo modo di conoscere i pensieri di tutti i protagonisti, anche il punto di vista del “cattivo”, Razzi. L’autore ha creato dei personaggi reali, Giorgio non è il “figo” di turno, palestrato, che fa innamorare l’ingenua Maia. È un uomo comune, attraente, con pregi e difetti; un uomo d’altri tempi che ama molto le sue figlie, ed è per questo che suscita subito simpatia e ti entra nel cuore.
Mentre Maia è una donna affascinante e romantica, con una storia d’amore alle spalle che le ha portato solo sofferenza; ma è anche una donna che, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare, sogna e ama la vita. È facile immedesimarsi in lei. Sono due persone simili per alcuni aspetti, ma diverse nel modo di agire di fronte all’amore. Per chi crede nelle anime gemelle, sembrano davvero nati una per l’altro, e leggere come nasce la loro storia d’amore vi farà sognare. Anche se non mancheranno sorprese e incomprensioni, perché Giorgio non è stato sincero con Maia, e i sensi di colpa non lo renderanno libero di amare Maia come vorrebbe.
Ho trovato affascinante la storia dello scrittore Andrea Grant, che si nasconde nel testo per poi mostrarsi alla fine e sorprenderci nelle ultime pagine. Lo stile dell’autore è coinvolgente, e ci si ritrova a sperare in un lieto fine per Giorgio e Maia.
Ho apprezzato molto questi personaggi, peccato per alcune cose che mi hanno un po’ rovinato la lettura e purtroppo non mi permettono di dare 4 stelle come avrei voluto. E adesso vi dico quali sono: l’autore usa moltissime citazioni tratte da film, romanzi e canzoni, troppe per il mio gusto e devo dire che non tutte le ho apprezzate. Lui scrive molto bene e alcune frasi hanno impoverito il testo invece che arricchirlo. Non ce n’era davvero bisogno, ho preferito mille volte la scrittura dell’autore di alcune frasi banali che davvero non hanno aggiunto nulla al romanzo, e cito la frase della canzone di Valerio Scanu per rendere meglio l’idea: 

Fu allora che capì che quando ami una donna, la passione che provi per lei ti fa sentire capace di qualsiasi cosa. Bruci per lei, passeresti le giornate a fare l’amore con lei, in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi. 

Poi ho trovato alcune piccole imprecisioni che andrebbero sistemate e l’autore dovrebbe riguardare la gestione dei punti di vista. Un’altra cosa che ho notato, è che il protagonista si presenta a Maia come Samuele ma lei, quando pensa a lui, invece di scrivere il nome Samuele, l’autore scrive Giorgio. Lei non sa il suo vero nome, l’autore avrebbe dovuto usare Samuele, cosa che invece fa verso la fine, anche se per sbaglio lo chiama Massimo. Sicuramente è una svista, sarebbe da correggere. Peccato, perché ho apprezzato molto lo stile di Diego Galdino e consiglio comunque di leggere il romanzo a chi è in cerca di una storia d’amore con personaggi maturi e interessanti. 

Buona lettura.

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