RECENSIONE "Davis" di Tiziana Iaccarino

Titolo: Davis
Autore: Tiziana Iaccarino
Editore: Self publishing su Amazon
Genere: romance contemporaneo
Prezzo ebook: € 0,99 in offerta fino al 12 maggio
Prezzo cartaceo: € 7,99 IN OFFERTA FINO AL 12 MAGGIO
Data pubblicazione: uscito il 4 marzo
Pagine: 279 Serie: (nome) o (autoconclusivo)




Davis è il diamante grezzo di Hollywood. Un attore amato e corteggiato da schiere di adulatori e donne senza pudore, ma a lui piace scegliere per primo le sue prede ed esibirle come trofei, consapevole che la vita sia un eterno palcoscenico sul mondo che può cedere al suo fascino, perché lui è nato con la camicia. Davis, figlio adottivo di una coppia di produttori cinematografici, è sempre alla ricerca di avventure, soprattutto perché le donne non gli bastano mai, proprio come la cocaina. La sua vita sembra perfetta anche se non è tutto oro ciò che luccica perché, in realtà, non si è mai innamorato e non vuole cedere all'intricato groviglio dei sentimenti che portano i comuni mortali a disperarsi, almeno fino alla sera in cui conosce Kelly che gli cambierà l'esistenza. Kelly è stata l'amante di un uomo d'affari newyorkese che le ha dato tutto: una casa, una famiglia, un lavoro e una vita agiata, quando faceva solo la cameriera, ma lei ha deciso di lasciarlo per inseguire il sogno di fare l'attrice. Quando una persona propone alla ragazza un affare che non può rifiutare, sembra che il destino, ancora una volta, l'abbia messa innanzi a un bivio, perché lei ha un conto in sospeso con il passato. Davis e Kelly si trovano vis à vis senza immaginare in che modo siano diventati i protagonisti di una trama ben costruita oltre lo schermo, ma l'attore crede che la ragazza sia solo una delle tante starlette con cui divertirsi, almeno fino a quando cadrà ogni maschera e i segreti emergeranno dalle acque limpide di un film apparentemente perfetto. 

«Lasciami andare, prima che sia troppo tardi» 

Tiziana Iaccarino è un'autrice napoletana che, fin da bambina, si è districata nelle più svariate forme d'arte, cantando, disegnando, recitando e scrivendo. Ha all'attivo romanzi e racconti molto apprezzati che sono stati pubblicati in parte da case editrici e in parte in self publishing, è book blogger e scrive recensioni collaborando con vari siti d'informazione e cultura. 
Eccomi qui con questo nuovo romanzo appena finito di leggere tra le mani. La storia ricalca, nel suo impianto narrativo, l'idea di fondo del famoso film Pretty Woman. La protagonista, Kelly, è una ragazza con una storia passata familiare molto triste che è spinta da un grande desiderio di riscatto a mettersi in gioco e a fare scelte non sempre corrette pur di ottenere quello che vuole: la sua libertà e l’avverarsi del sogno di diventare un’artista del cinema.

Non ha scrupoli, nè si pone limiti nell’uso di qualunque mezzo per poter arrivare all'obiettivo. Il suo personaggio è un po' piatto ripetitivo, perché spesso viene ricordato al lettore quali sono i motivi che la spingono ad agire; per esempio di tacere per compiacere le persone che sono potenti e hanno impatto sulla sua vita personale e sulla sua vita artistica. La sua storia e i suoi sentimenti sono un po' confusi e lei risulta un poco scialba, un pochino vuota come probabilmente è una persona che è costretta ad arrangiarsi in qualunque modo pur di ottenere quello che vuole, rompendo qualsiasi indugio e cancellando ogni inibizione, scrupolo o preoccupazione per portare a termine i suoi progetti. Conserva però il candore della sua giovane età proprio come Julia Roberts nei panni della prostituta che si passa il filo interdentale tra i denti per togliere i semini di fragola.

Il protagonista è Davis, questo giovane bellissimo, che ha già fatto tanto nella sua vita pur essendo così giovane, ha già vissuto molto e si reputa fortunato, e lo è in effetti. Di una bellezza scontata tipica del bel ”figone” tutto muscoli, concentrato sul suo corpo e la forza che da esso sprigiona.

Davi Hill con la sua mascella mascolina e un cenno di barba che sembrava conferirgli più fascino di quel che credeva possibile in un uomo, un naso dritto e regolare, una fronte alta e delle ciglia lunghe. Le sue labbra erano ben delineate: né sottili né carnose, ma assurdamente ben studiate da madre natura. Il fisico poi era un punto di forza a suo favore: quale donna si sarebbe sottratta alla conoscenza di un pezzo di uomo del genere? 

Ha una storia anche lui un po' complicata, ma molto più serena rispetto a quella di Kelly. Ha ottenuto facilmente ricchezza e successo, senza fare nulla, senza impegno, divertendosi e approfittando dell’agio che ricchezza e potere danno. Sempre alla ricerca spasmodica di qualcosa che lo faccia sentire tranquillo ed elimini il senso di vuoto che prova in sè. L'evoluzione del personaggio è brusca, a tratti, poco lineare, affidata a piccole riflessioni superficiali in mezzo al mondo di bella vita e di scelta divertenti fa.

I personaggi risultano così piatti come ogni figura stereotipa, rendendo bene il modello umano che rappresentano.

Gli ambienti in cui prende vita la storia sono appena abbozzati, tutto verte sui due protagonisti e sulla loro storia, prima individuale e poi parallela. La storia è intessuta con un piccolo mistero che riguarda la vita del protagonista che però si intreccia anche con quello della protagonista femminile. La scrittura è molto semplice, lineare, chiara. In certi punti la lettura è un po' faticosa perché si dilunga molto sulle descrizioni fisiche del personaggio, in generale però la storia è ben delineata. Non ci sono, in questo romanzo, grandi effetti nella trama, un po' ti aspetti quello che sta per succedere e quello che succederà alla conclusione. Tutti i cliché del romance contemporaneo sono rispettati.

A chi può piacere? A chi ama le storie ambientate nell'America ricca e opulente degli studios cinematografici e alle persone a cui piace leggere di uomini belli e maledetti e i giovani donne belle Maledette che quando si incontrano, trovano la via per mettere insieme le loro storie difficili e trovare una soluzione nell’amarsi.
«Lasciami andare, prima che sia troppo tardi» 



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