RECENSIONE "Una Cenerentola a Manhattan" di Felicia Kingsley

Titolo: Una Cenerentola a Manhattan
Autrice: Felicia Kingsley
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary Romance
Prezzo ebook: 4.99 €
Data pubblicazione: 8 novembre 2018
Narrazione: Terza persona, pov multiplo



“Un paio di scarpe possono cambiarti la vita” è una frase che non ha mai convinto Riley, e i colpi di fulmine per lei sono sempre stati e rimangono un fenomeno atmosferico. Orfana da quando aveva dieci anni, a ventisette ha tutt’altro a cui pensare: una matrigna succhia-soldi che le inventa tutte per ostacolarla; due sorellastre aspiranti web star, sempre impegnate a tiranneggiarla; tre lavori che deve fare per riuscire a vivere nella Grande Mela; e, per non farsi mancare nulla, il romanzo a cui sta lavorando da due anni e che sogna di poter pubblicare. Ma a New York le occasioni sono dietro l’angolo e un galà in maschera a Central Park potrebbe rappresentare il trampolino perfetto per realizzare il suo sogno. Quello che Riley non ha considerato è che a una festa del genere si possono fare anche incontri inaspettati… E proprio per colpa di uno speciale paio di scarpe si ritrova, proprio lei, da un giorno all’altro, a diventare la protagonista della favola più romantica di sempre nella città dove tutto può succedere.

Felicia Kingsley è nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Matrimonio di convenienza, il suo primo romanzo inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo in libreria con Newton Compton ed è diventato il secondo ebook più letto del 2017. Stronze si nasce è stato nella classifica dei bestseller per settimane. Una Cenerentola a Manhattan è il suo terzo libro.


«Quand’è che capita, Kit? Quando capita davvero? Con chi ha funzionato? Forse, ha funzionato per Maria La Secca, o per Rachel?»«Ma quelli sono casi particolari, gente matta».
«Io voglio solo sapere per chi ha funzionato! Tu fammi un solo esempio di una che conosciamo alla quale è andata bene!».
«Un esempio? Vuoi che ti faccia un nome? Vuoi che ti dica un nome qualunque…».
«Uno! Me ne basta uno».
«Oh Dio, che ossessione sono i nomi!... Pfff… Quella granculo di Cenerentola!».

(Pretty Woman, Garry Marshall, 1990)

È così che si apre il romanzo di cui andrò a parlarvi tra un momento, ed è così che voglio iniziare la mia recensione.
Bentrovate Chiacchierine. Oggi vi parlerò dell’esilarante, romantico, fiabesco romanzo di Felicia Kinglsey che, anche questa volta, ha dato il meglio di sé.
Mi ci è voluto un momento per togliermi il sorriso ebete e gli occhi a cuoricino dalla faccia, ma piano a piano ce l’ho fatta. E adesso è giunto il momento che vi parli di questa favola moderna, che ogni donna vorrebbe vivere anche solo per un giorno.
Riley Moore era una sventurata newyorkese che si ritrova prima senza madre e poco dopo senza padre, senza una casa e con un trio di bisbetiche pronte a rovinarle la vita. Sto parlando di Mathilda Tremaine e Annie e Jenny Tremaine, matrigna e sorellastre della povera Riley.
Ormai ventisettenne e con una laurea in giornalismo alla Columbia, Riley vive per la rivista della madre: Stylosophy. Lei farebbe di tutto per non abbandonare la rivista, è disposta a qualsiasi cosa per tenersi legata al suo passato e Mathilda questo lo sa benissimo. Sarà la sua migliore arma contro la figlia adottiva, il modo per tenerla al guinzaglio e trattarla come una serva.

«Basta così! Sei sempre stata invidiosa delle mie figlie fin dal primo giorno che le hai conosciute e io ho sempre tollerato per pura pietà, ma non sfidarmi! Ho licenziato gente per molto meno e credimi, se dessi tue pessime referenze, non troveresti mai più lavoro nemmeno in una guida TV, da qui alla costa Ovest. Le mie figlie hanno idee, hanno dei progetti, e tu, con la tua laurea alla Columbia, i tuoi master e i tuoi stage, cos’hai? Niente, a malapena sai badare a te stessa. Grazie a Dio tua madre è morta e non può vedere che vergogna sei!». Mathilda fece un profondo respiro. «Ora ti prego, Riley, di fare quanto ti ho chiesto, dopodiché mettiti a disposizione di Annie e Jenny, quando arriveranno».

Peccato che Mathilda non abbia fatto i conti con i sogni di Riley.
La ragazza, infatti, desidera vedere il suo romanzo pubblicato e quando scopre che al gala più importante dell’anno sarà presente il proprietario della casa editrice dei suoi sogni mette a punto un piano per essere presente.
Ma il destino ha in serbo altro per lei e, quando rischia di essere smascherata, un pirata corre in suo soccorso.

«Una principessa e un pirata, che mangiano hot dog e patatine fritte a Central Park», constatò Riley. «È una favola piuttosto strana. Non credo che nessuno l’abbia mai scritta».«La stiamo scrivendo adesso».

Tra la principessa e il pirata scocca la scintilla in pochi minuti. Sembra si conoscano da anni e l’alchimia che si crea tra i due lascerà segni molto profondi in entrambi.

"Aveva il suo pirata, e la baciava come bacia un pirata: appassionato ma devoto, affamato ma gentile, possessivo ma generoso, audace e allo stesso tempo romantico."

Nessuno dei due è in grado di dimenticare l’altra. Sembrano essere ossessionati, ma se Riley riesce a sopprimere il ricordo, il pirata – Jesse, scatena una vera e proprio caccia alla Cenerentola di Manhattan. Tapezza Time Square con la sua foto, pregando chiunque la conoscesse e la stessa Cenerentola di farsi avanti, ma Riley rimane nel suo piccolo mondo di paure e insicurezze.
Senza nemmeno saperlo, Riley conosce il suo pirata nel locale in cui lavora e tra i due inizia una relazione di sesso.

"Fu quando Jesse uscì di casa che Riley rifletté su quel loro scambio di parole: lui le aveva appena proposto di diventare compagni di sesso? E lei aveva… accettato?"

Piano a piano iniziano a conoscersi sempre più, a cercarsi anche quando non dovrebbero e, grazie allo zampino di Deva e Karl due anziani signori, amici dei genitori di Riley, iniziano ad aprire gli occhi e… Scopritelo da soli 😉

Considerazioni:
Devo ammettere che non sapevo che cosa aspettarmi da questo romanzo. Cenerentola è stato uno dei primi cartoni della Disney che ho visto e mi è piaciuto fin da subito. La rivisitazione fatta da Felicia è sicuramente all’altezza dell’originale.
In questo romanzo ho trovato tutto quello che c’era nella fiaba: la matrigna cattiva e stronza che ho odiato con tutta me stessa fin dal primo momento. Ho avuto ribrezzo di lei e devo complimentarmi con Felicia per la capacità che ha di rendere insopportabili i suoi personaggi. Ci sono anche le sorellastre gemelle, prive di cervello e alla ricerca di un pover uomo da incastrare. Per non parlare della fata madrina: Deva. Un personaggio bellissimo, reale, di una dolcezza disarmante che aiuta Riley a crescere e aprire gli occhi. La aiuterà anche quando non potrà farlo e la salverà dal commettere l’errore più grande della sua vita. Il principe, che principe non è…

«Io lo so che non un principe azzurro su un cavallo bianco, che non sono quello da presentare ai genitori, che non busso alla tua porta con cento rose rosse, non sono neanche un tipo particolarmente bravo a fare promesse e mi spaventa a morte l’idea poterti spezzare il cuore, ma le mie braccia saranno il tuo rifugio ogni volta che vorrai…»

E infine Cenerentola…

«Riley non ha nulla a che spartire con loro. Lei è…»«Con parole tue», lo incalzò Karl.«Ho capito perché alle tempeste vengono dati nomi di persona. È travolgente.»

E lo è davvero. Un personaggio tosto, con una grinta tale da sopportare le peggiori cattiverie in serbo da Mathilda e le gemelle. La vita le ha portato via molto, ma allo stesso tempo le ha dato molto: degli amici fantastici e un pirata che la salverà da se stessa.
Una Cenerentola a Manhattan è una favola con i fiocchi. Una favola che tutte almeno una volta vorrebbero vivere. Mi ha coinvolta fin dalla prima pagina, non riuscivo più a scollarmi e quando non potevo leggere non vedevo l’ora di tornare a casa, sedermi sul divano e immergermi di nuovo nella favola di Riley e Jesse.
Felicia Kingsley ha la grande capacità di rendere reali i suoi personaggi, gli fa prendere vita e mi sembrava di averli accanto, di conoscerli sul serio. E questo è un grande dono.
Le descrizioni sono impeccabili; le emozioni si possono percepire sulla propria pelle, io a un certo punto avevo l’ansia per Riley! Stavo più male io di lei, follia pure. Però significa che Felicia è stata in grado di farmi provare ciò che stavano vivendo i personaggi e non è da tutti.
Non posso aggiungere altro, altrimenti continuerei a dirvi quanto sia favoloso Una Cenerentola a Manhattan.
Ve lo consiglio! Ve lo consiglio se come me amate sognare. Se come me amate credere sempre al lieto fine. Se come me amate le favole e pensare che possano davvero succedere.


«Ciao principessa.»«Ciao pirata.»



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