RECENSIONE - "Il riso fa buon sangue" di Stella Bright

Titolo: Il riso fa buon sangue
Autrice: Stella Bright
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Fantasy
Prezzo e-book: gratuito
Data di pubblicazione: 2017
Pagine: 169
Serie: autoconclusivo


I vampiri non esistono, facciamocene una ragione.

La realtà è molto meno seducente: esiste un’altra razza di Homo Sapiens.

A Ginevra andrebbe anche bene, se non fosse che quando scopre di far parte di questa specie le prende un colpo. Non sarà solo la sua vita a essere messa sottosopra: anche per Ruaridh Erik Laharrague è un bell’impatto, perché sarà colui che la dovrà assistere nel passaggio. Tutta una faccenda di zanne, incazzature, litigate, minacce per niente velate e sconvolgimenti ormonali.

Non è finita qui, perché tutto ciò permetterà ad altre due persone di incontrarsi e amarsi; come dire,  
due piccioni con una fava. Due piccioni, genere maschile. Ebbene sì, due uomini. Volete saperne di più? Non vi resta che leggere!


Buongiorno lettori, eccomi a parlarvi dell’ultimo romanzo di Stella Bright, un fantasy intitolato “Il riso fa buon sangue”, edito da Triskell Edizioni, e scaricabile gratuitamente.

Ginevra è una giovane donna che non ha avuto vita facile. Abbandonata quando era solo una neonata, ha passato la sua infanzia tra orfanotrofi e famiglie affidatarie, fino a quando divenuta maggiorenne ha potuto rendersi indipendente. La persona più vicina a lei è il suo amico Danny, che rappresenta la sua famiglia, il fratello che non ha mai avuto. Pur essendo uno scricciolo, ha carattere forte, indipendente e a tratti impertinente, nulla sembra spaventarla. Si è sempre sentita diversa, come se percepisse che lei non apparteneva al mondo che l’aveva circondata fino a quel momento.
Una sera incontra Ruaridh, un uomo tutto d’un pezzo, che non scompone mai, è misterioso e affascinante, dovrebbe ritenerlo pericoloso eppure non ha paura di lui.
Ruaridh, è sempre stato metodico, ligio ai propri doveri, ogni cosa è sempre stata preventivata e programmata. Ginevra arriva per caso nella sua vita, e lo travolge come un uragano. Quando la incontra si rende subito conto, che lei è come lui, ovvero un esemplare di Home Sapiens Tenebris. Già perché se i vampiri non esistono, esistono però i Tenebris, ovvero una diversa evoluzione dell’uomo. I Tenebris, non possono stare alla luce solare, perché rischiano pericolose ustioni, hanno un sistema immunitario molto forte che non li fa mai ammalare e, soprattutto, bevono sangue. Ginevra, non ha ancora subito la trasformazione, ma Ruaridh sa che non manca molto all’evento, e si sente in dovere di starle accanto in quel momento delicato, oltre a dovergli raccontare la verità sulla sua vera natura.

Ovviamente la reazione iniziale, non è esattamente quella che lui si aspettava.

“Vampiri?” quindi si mise una mano sulla bocca perché le scappava da ridere. “Esatto” Ginevra si schiarì la voce cercando di rimanere seria. “Ti chiami Erik e dici di essere un vampiro. Conosco un altro Erik e il vampiro nella serie televisiva True Blood. Dimmi di che cosa ti fai?”

“Ruaridh pensò che quella ragazzetta oltre ad essere impertinente era imparentata con il demonio. Impertinente… e molto carina.”

L’attrazione che prova per Ginevra lo destabilizza e non sa come gestirla portando momenti imbarazzanti. Inconsciamente sa di provare per Ginevra molto di più di quello che è disposto ad ammettere.
Ginevra invece sembra non essere affatto spaventata dall’attrazione che prova per lui.

“Qualcos’altro però si agitava nel profondo del suo essere, qualcosa che aveva a che fare con la sua natura di maschio, qualcosa che era collegato a ciò che stava imprigionato dentro il cavallo dei pantaloni.”

Ma il percorso che deve fare prima di comprendere la verità sarà lungo e niente affatto semplice, né per lui né per Ginevra.

“Avrebbe rinunciato alla vista o all’uso della parola pur di averla vicino. Il dolore e la colpa erano così intensi che desiderò morire.”

“Aveva desiderato che le notti trascorressero in fretta, che se andassero velocemente portandosi via quel poco che le era rimasto. Aveva creduto che la lontananza potesse in qualche modo stemperare l’amore che provava per lui, invece si era ingigantito di giorno in giorno. Aveva provato a dimenticarlo in tutti i modi. Inutilmente. Era suo, si appartenevano in un modo difficile da spiegare a parole. Giusto o sbagliato, alieno, umano, esaltante o pericoloso; poco importava, faceva parte di loro.”

Considerazioni

Ho letto questo libro senza riuscire a smettere. Mi è piaciuto il fatto che fosse un fantasy in cui la storia d’amore forse prevale rispetto all’aspetto paranormale. Ho amato il personaggio di Ginevra, forte, ironica, irriverente. Sconvolge tutti i piani di Ruaridh, facendogli provare emozioni che mai avrebbe pensato, rendendolo più umano e facendogli capire cosa significa vivere veramente.
Uno stile scorrevole e frizzante, che rendono la lettura piacevole e leggera.
Consigliato a chi vuole una lettura leggera, romantica e divertente.


Buona lettura!


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