RECENSIONE "Nella valle dell’Eden" di Silvana Sanna

Titolo: Nella valle dell’Eden
Autrice: Silvana Sanna
Editore: Le Mezzelane Casa Editrice
Genere: Romance
Formato: ebook / cartaceo
Prezzo: € 5,49  / € 11,90
Data pubblicazione: 14 settembre 2016
Protagonisti: Anna - Biagio
Pagine: 214
Serie: autoconclusivo





Il romanzo riprende il racconto “Maschio e femmina li creò” pubblicato tempo fa in formato ebook, e prosegue poi la storia di Anna e Biagio, due ventenni appassionati di montagna, che, incontrandosi in un rifugio alpino, si sentono immediatamente attratti l’uno dall’altra. Nei tre giorni che trascorrono insieme tra i monti, scoprono le gioie di un amore che unisce la spiritualità del sentimento alla passione erotica. È la prima esperienza per entrambi e, complice il meraviglioso ambiente, la vivono in modo semplice, naturale, poetico, sentendosi quasi come il primo uomo e la prima donna nel giardino dell’Eden. Ma sono gli anni sessanta e ciò che ha fatto Anna è giudicato indegno di una ragazza “per bene”; lo scontro con la bigotta mentalità dei genitori rischia così di demolire nel cuore di Anna la bella favola di quell'amore limpido e bellissimo. Tutto precipita quando Biagio inspiegabilmente sparisce. Anna si convince che il ragazzo abbia voluto ingannarla sin dal principio e, sia pure con grande fatica, cerca di superare la delusione e di ricostruirsi una vita serena. Ritroverà Biagio anni dopo, in circostanze particolari e nell’imminenza del proprio matrimonio con un altro. E allora il mistero si svela, le domande di Anna trovano una logica risposta e la pongono davanti a una scelta decisiva per il suo futuro.

 È un’anziana donnetta di campagna  che ama raccontare e raccontarsi (così si definisce), che ha una simpatia speciale per gli animali e nutre un vero amore per i gatti. Insegnante elementare a riposo (si fa per dire…), è nata e vive in Piemonte ma la sue radici sono sarde per metà, cosa che la rende fiera sebbene dell’amata Sardegna personalmente conosca ben poco.
 Appassionata lettrice sin da quando, a sei anni, ha scoperto che quelle nere formichine tutte in fila sulla pagina bianca formavano parole e frasi in grado di narrarle storie bellissime, è invece una pessima donna di casa: ritiene che rimuovere la polvere che staziona sui mobili sia molto meno interessante di un bel romanzo o di una favola. O di un variopinto decoro floreale, creato copiando le erbe e i fiori del giardino, usato per dare nuova vita a un vecchio cassettone scovato in solaio. La sua fortuna è quella di avere un compagno accomodante che la sopporta da più di mezzo secolo, a sua volta lettore accanito e scrittore per diporto, altrimenti si sarebbe ritrovata single già da un bel pezzo. Ha anche tre figli, dei quali, invece, non riesce a liberarsi sebbene siano tutti più che adulti e indipendenti.
La passione per la scrittura è stata la logica conseguenza di quella per la lettura che comunque rimane l’amore più grande. Dopo aver vinto diversi concorsi letterari, un divertimento che ha ormai tralasciato, da molti anni collabora con due noti settimanali femminili, ha pubblicato in volume il romanzo “Sul filo dei ricordi” edito da Miremi, e sulle varie piattaforme on line è possibile trovare molti suoi lavori in formato ebook,  tra i quali quattro raccolte di racconti  per bambini e ragazzi che sono, sin dalla loro uscita, sempre molto ben piazzati nella relativa classifica top 100 Amazon.

Buongiorno Lettori cari, 
oggi ho il piacere di parlarvi di un libro che ho voluto con tutto il cuore. Si tratta di “Nella valle dell’Eden” di Silvana Sanna, edito da Mezzelane Casa Editrice, ho la fortuna di avere questo libro in cartaceo grazie alla gentilezza dell’autrice. 
È una lettura mia che ho fatto privatamente ma mi sento di consigliarvelo e quindi seguitemi in questo viaggi nel passato, Agosto 1962.

I personaggi sono:

Anna una ragazza di 18 anni che è iscritta a matematica, timida, impacciata con l’altro sesso e riservata. 
Biagio ha 21 anni, è uno studente universitario al secondo anno di ingegneria, taciturno, ha una passione per le scalate e quando può scappa sulle sue amate montagne.

Apparentemente questi due ragazzi non hanno nulla in comune ma chi l’ha detto che bisogna esser simili per piacersi?
L’incontro tra i due ragazzi avviene per puro caso, entrambi infatti si trovano in un rifugio montano per sfuggire alla città. Biagio deve fare una scalata, la sua passione e il suo modo di ritemprarsi da tutti gli impegni che lo costringono a esser più adulto di quello che non sarebbe.
Anna è nel rifugio con le sue amiche Greta e Carla, due ragazze di un paio d’anni più grandi di lei, sono amiche ma non potrebbero essere più differenti. Greta e Carla infatti sono facili a dar confidenza, ragazze già con esperienze della vita e una sorta di superficialità che le fa sembrare immature. Nonostante le diversità, le tre ragazze condividono un’amicizia dalla tenera età e grazie a loro Anna riesce a sfuggire alle strette regole che le impone la famiglia.
Biagio si trova suo malgrado a condividere il pasto con questo gruppo eclettico e tra un’occhiata e l’altra nota questa ragazzina che col fisico minuto e la sua timidezza fatica a emergere dall’irruenza delle amiche. 

“Chi è costei che sorge come stella del mattino, chiara come la luna, luminosa come il sole, stupenda come le stelle nel loro corso?”

Naturalmente il ragazzo, a sua volta, cattura l’attenzione di Anna che comincia ad analizzare sensazioni che non le sono mai appartenute.
Un po’ spronata dalle amiche e un po’ spronandole lei stessa, le tre ragazze progettano di passare il giorno seguente con Biagio, all’insaputa di quest’ultimo. Così Anna in un colpo di testa decide che per una volta in vita sua vuole vivere di emozioni, senza considerare le regole e i doveri che una donna aveva in quegli anni. Contro il parere delle amiche, decide di fermarsi al rifugio ben oltre il tempo che le avevano concesso i suoi genitori, andando contro ogni ragionevolezza e vivendo la sua avventura.
In un intreccio di bugie da raccontare, emozioni da vivere e colpe da scontare la vita fa il suo percorso, inutile dirvi che lo zampino del destino metterà subbuglio e sofferenza fino all’ultima pagina, in un crescendo di avvenimenti fino all’epilogo inaspettato.

Considerazioni

Ho già avuto il piacere di leggere Silvana e quindi conoscevo il suo modo di scrivere, elegante e tranquillo , quasi pacato per poi far breccia verso picchi elevati quando le emozioni lo richiedono. Un saliscendi di sensazioni che tengono avvinti alla lettura e invogliano a proseguire la storia per sapere che succede.
Ebbene è stato così anche per “Nella valle dell’Eden”, è importante approcciarsi a questo romanzo con la consapevolezza della situazione sociale dell’epoca, è incentrato negli anni ’60.
Anni in cui si diventava maggiorenni a 21 anni, le restrizioni tra uomini e donne erano ancora molte. La donna per esser una “ragazza per bene” doveva sottostare a determinate regole e comportamenti, i genitori o meglio il padre era visto come colui che comandava e teneva le redini della famiglia, mentre alla madre era preposto il dominio della casa e l’educazione dei figli.
Sembra che vi stia parlando di secoli fa, in verità sono trascorsi solo 50 anni, provate a calarvi in una situazione simile e capirete la voglia che aveva Anna di fuggire da tutto ciò per “vivere”.
L’autrice riesce a farmi provar simpatia per i due giovani ed empatia con Anna che, come ho già detto, vuole sono vivere il momento e capire cos’è quell’emozione che le ha avvolto il cuore.
Naturalmente, un briciolo di perfidia della narratrice fa sì che le cose non siano tutte rosee e quindi la trama ha degli scossoni che mi tengono col fiato sospeso. 
Gioisco con i ragazzi, accetto le conseguenze delle loro scelte e ne sconto con loro le punizioni, nella speranza di un futuro insieme. Il bello del libro è la sensazione del trascorrere del tempo, infatti parte nel 1962 e giunge al 2013, 51 anni di vita e in questo lasso di tempo succede di tutto. I timori trovano pace, le bugie vengono svelate, i problemi trovano soluzione e ogni cosa riacquista il giusto spazio. 
Il vero protagonista di questo libro credo sia il tempo, che alla fin fine aggiusta tutto, limando i sentimenti negativi e addolcendo animi e ricordi.
La narrazione in terza persona e i dialoghi diretti aiutano a entrare nella storia in punta di piedi ma da spettatore coinvolto. Buona la struttura del testo e la caratterizzazione dei personaggi sia fisica che caratteriale, anche le ambientazioni sono accurate e facilitano l’immaginazione.
La bravura dell’autrice è quella di trasmettere tutto ciò che provano i protagonisti e incuriosire il lettore, tenendolo avvinto fino all’ultima pagina. 
L’orgoglio umano, gli obblighi e le condizioni sociali sono ben gestiti e aiutano a ricreare il tempo che fu, anche per me che sono più giovane, è stato facile calarmi in quel periodo e capirne alcune sfaccettature che altrimenti non avrei colto.
Ottimo l’editing, non ho trovato nulla fuori posto e puntigliosa come sono è tutto dire, i complimenti vanno quindi anche alla Mezzelane Casa Editrice 
Mi avvio alla conclusione facendo i complimenti a Silvana Sanna, grazie per questo bel libro, uno spaccato dei tempi passati e un amore senza tempo.
Consiglio la lettura a tutti gli appassionati di romance, a chi vuole nostalgicamente rivivere i tempi della propria gioventù e ai giovani lettori che cercano un bel romanzo, chissà che una sbirciatina al passato non possa aiutare ad apprezzare il presente con tutte le sue libertà.


                                                                                                                         Buona lettura!
 Monica S.


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