RECENSIONE "Non è mai troppo presto per amare" di Eugenio Nascimbeni

Titolo: Non è mai troppo presto per amare
Autore: Eugenio Nascimbeni
Editore: Amarganta Editore
Genere : Romanzo
Data pubblicazione: 1 aprile 2017
Protagonisti: Fabio e Lea
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 130
Formato: ebook / cartaceo
Prezzi: € 1,99 / € 12,00
Pagina autore



Milano, un’estate di fine anni sessanta. Fabio, dodicenne portiere della squadra di calcio amatoriale dei “Diavoli Gialli”, parte con sua madre per una località dell’entroterra pesarese per concedersi un primo scampolo di vacanze, ospite di suo cugino Celso e degli zii.
Nel corso del viaggio fa qualche riflessione sul tema dell’amore, un sentimento che lui conosce appena attraverso le canzoni melodiche di quegli anni e grazie alla fugace lettura dei fotoromanzi della Lancio, diffusissimi a quei tempi, di cui sua madre è un’accanita lettrice.
L’incontro sul treno con un soldato di leva, triste e addolorato dopo avere salutato la sua ragazza, gli fa comprendere che l’amore è una medaglia a due facce: da un lato la gioia, dall’altra la sofferenza.
Arrivato a destinazione fa conoscenza con Lea, una bellissima ragazzina di due anni più grande e della quale s’innamora al primo sguardo. Con la timidezza e l’inesperienza dell’età incomincia un piccolo corteggiamento sino a quando lei non gli regala il suo primo bacio d’amore.
La storia tra di loro s’irrobustisce e tutto sembra filare per il verso giusto, ma un evento inatteso finisce per lacerare in modo irreparabile il loro rapporto.
Fabio allora, attraverso un percorso di crescita individuale quanto mai sofferto, giunge alla vetta più elevata dell’amore: nonostante la relazione con Lea sia terminata, il suo sentimento verso di lei non è mutato, anzi si è ingigantito.
Un drammatico avvenimento, infine, pone Fabio davanti a una scelta coraggiosa che affronta con lo slancio passionale del suo giovane cuore innamorato.
L’ultimo capitolo, un vero e proprio colpo di scena, commovente ma non strappalacrime, spiegherà cosa è successo, a distanza di tempo dai fatti raccontati, a tutti i protagonisti della vicenda.

Un romanzo ricco di pathos e dal finale per nulla scontato, che innalza il sentimento a dimensione spirituale in grado di sopravvivere a noi stessi.


Nome e Cognome: Eugenio Nascimbeni
Luogo e data di nascita: Milano 27/06/1960
Dati biografici
Come autore ho esordito nel 2007 con il romanzo thriller “Il traghettatore” pubblicato da Leonardo Facco, editore free della bergamasca.
Nel giugno 2012 ho pubblicato per Lettere Animate Editore il romanzo giallo “L’angelo che portava la morte”, qualche mese più tardi è uscito, per Falzea Editore, il romanzo thriller fantasy “La profezia di Karna e l’amuleto maledetto”.
Nel 2013, sempre con Lettere Animate Editore, è stato ripubblicato, in una versione extended,  il mio romanzo d’esordio “Il traghettatore” e parallelamente lo spin off dello stesso, dal titolo “L’attesa di Caronte”.
Nel 2015 è stato editato, da Lettere Animate Editore, il romanzo thriller a sfondo psicologico “Delirio”.
Tra le opere in selfpublishing segnalo “Spiriti Immortali”, una raccolta di poesie dedicate ai grandi nomi della musica, del cinema, dello sport prematuramente scomparsi e diventati Miti.
“Non è mai troppo presto per amare”, pubblicato il 6 aprile 2017 da Amarganta Editore, è il mio primo romanzo romantico sentimentale.
Amo leggere, soprattutto romanzi di genere thriller e poliziesco, scrivere (in passato sono stato collaboratore del sito culturale Deliri Progressivi), e ascoltare della buona musica rock e blues. Il mio artista preferito è Bruce Springsteen, di cui sono un grande fan.
In campo letterario, accanto agli autori più celebri del genere che prediligo, nutro una profonda passione per Jorge Amado, superbo cantore del Brasile e della sua gente.


Cari lettori questa volta vi parlo di "Non è mai troppo presto per amare" di Eugenio Nascimbeni, decisamente un libro particolare.
La storia si svolge alla fine degli anni ’60 e vede come protagonista Fabio, un ragazzino di 12 anni che vive a Milano con i suoi genitori, è appassionato di calcio e gioca come portiere nella squadra dei Diavoli Gialli. Fabio è un bravo ragazzo, va bene a scuola e rispetta la famiglia e gli altri. La sua vita semplice prende una piega diversa quando va in vacanza dagli zii a Pesaro. Qui incontrerà Lea, una ragazza di due anni più grande di lui che gli farà battere il cuore per la prima volta.

“È successo tanto tempo fa e più precisamente nel corso di un’estate di fine anni ’60, quelli della dolce vita, del twist, dei Beatles, e degli Stones, di Mary Quant, del boom economico, della cultura pop e delle contestazioni giovanili.”

La prima parte del libro è incentrata nel descrivere Fabio e la sua quotidianità , il suo rapporto con i genitori, i suoi passatempi e il luogo in cui vive fino al viaggio che lo porterà nelle campagne Pesaresi. La seconda parte invece snocciola tutti i sentimenti romantici e nuovi che sconvolgono il ragazzo e le esperienze che vive mentre è in vacanza dagli zii.
Proprio quest’ultima parte è la più interessante perché vede lo sbocciare di sensazioni nuove e sconosciute per il protagonista. Vedere Lea per la prima volta è come uno shock per Fabio, che rimane come ipnotizzato da lei.

“Era davvero bella, più bella dell’attrice dei fotoromanzi che mi piaceva così tanto, più bella di Brigitte Bardot. Era la più bella ragazzina che avessi mai visto in tutta la mia vita. E io, senza quasi saperlo, mi stavo innamorando di lei.”

È una storia d’amore puro e giovanile, quello senza malizia e senza secondi fini. Tutta la vicenda è narrata in prima persona come un ricordo e ogni tanto il protagonista si discosta dalla narrazione per esprimere il suo rammarico per certe situazioni. Infatti è come se ci mettesse la pulce nell’orecchio, come se cominciasse ad avvertirci che accadrà  qualcosa. Infatti un evento in particolare segnerà le ultime giornate di vacanza di Fabio in modo irrimediabile.
Devo essere sincera, è un libro che non ti aspetti. È un ricordo lontano, questo si capisce subito e certi indizi ti portano a fare congetture su un certo tipo di finale, invece no, ti spiazza e se non fosse stato per questo  probabilmente non avrei dato un buon giudizio. Solo arrivando fino in fondo si comprende a pieno il senso di tutto il narrato.
Mentre leggevo mi chiedevo spesso il perché l’autore si dilungasse a descrivere la quotidianità in maniera così precisa. Poi ho capito, alla fine, l’importanza di queste piccole cose per il protagonista.
L’amore che sboccia e mette radici in anima giovane è descritto molto bene ma spesso i pensieri romantici attribuiti a Fabio mi sono parsi un po’ esagerati per la sua età. Certamente il primo amore è puro e incondizionato, ma a 12 anni non si può avere quella profondità che viene attribuita al ragazzo, però come ho detto all’inizio è un libro particolare, incentrato su un ricordo specifico e narrato col senno di poi.

La scrittura è impeccabile, precisa, molto tecnica e non ci sono errori. In alcuni tratti è leggermente altisonante con similitudini poetiche e molto belle, ma che ho trovato un po’ troppo considerando l’età del protagonista.  La narrazione in prima persona è necessaria e inevitabile per raccontare al meglio la storia. L’abilità dell’autore è indiscussa, niente è lasciato al caso e tutto concorre a disegnare un quadro di cui solo alla fine si comprende il significato.
Non mi sono sentita particolarmente coinvolta leggendo ma un sentimento in particolare mi è parso predominante: la malinconia. Tutta la narrazione ne è intrisa, dall’inizio alla fine e ti porta a pensare come mai un libro che parla di amore giovanile trasudi malinconia e un po’ di tristezza.
Le risposte le troverete nella ultime pagine.
La perla di questo romanzo è decisamente il finale che mette tutto al posto giusto e  mi ha commossa, nonostante durante la lettura non mi sia sentita molto partecipe. C’è qualcosa in questo romanzo che va al di là della narrazione stessa e della vicenda in sé. Penso che non sia solamente la descrizione dello sbocciare del primo amore. Il messaggio che mi è arrivato è che i sentimenti in generale non hanno età ma l’amore puro e semplice si prova solo quando non si ha ancora esperienza del mondo e ti cambia e guida le tue azioni. Proprio per questo è un sentimento che può durare per sempre, magari mutando nel tempo, ma di sicuro indimenticabile.
Per questo il mio giudizio finale è 4/5.
Ve lo consiglio sicuramente, ma non da leggere sotto l’ombrellone!


Buona lettura!




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