RECENSIONE "Cuore indiano" di Monica Maratta

Titolo: Cuore Indiano
Autrice: Monica Maratta
Editore: LFA Publisher
Genere: Romance storico
Formato: cartaceo
Prezzo: 13,60 €
Data pubblicazione: 17 Marzo 2017
Protagonista: Eleanor Patel
Pagine: 142
Pagina autore


Durante l'incendio di Jamestown, avvenuto il 19 settembre del 1676 in Virginia, per mano di alcuni coloni ribelli, capeggiati da N. Bacon, Eleanor viene rapita da un giovane indiano della tribù dei Pamunkey. Nonostante lo shock iniziale e il difficoltoso adattamento alla vita selvaggia, nasce un amore sincero tra i due giovani che tuttavia sarà costantemente ostacolato dagli odi razziali e politici dell'uomo bianco nei confronti dei nativi americani.

Monica nasce a Roma il 10 giugno 1975. Nel 1994 si diploma in Educatrice di asilo nido. Dopo varie esperienze lavorative dal 2010 è supplente negli asili nido di Roma Capitale. Sposata e madre di due bambini, vive nella provincia di Roma con la sua famiglia e gli inseparabili sette gatti. Le sue passioni sono: la storia antica, la musica e gli animali. Nel settembre del 2016 pubblica con youcanprint la sua prima novella rosa/storica dal titolo "Cuore indiano". Di prossima uscita il suo primo romanzo rosa/storico dal titolo "Come fiori tra le macerie" che sarà pubblicato da Capponi editore.


Cari Lettori, per voi ho letto Cuore Indiano di Monica Maratta. È un romanzo storico ambientato in Virginia e Inghilterra durante la seconda metà del 1600.
La protagonista è Eleanor Patel, una giovane ragazza figlia di un ricco proprietario terriero che disprezza e contribuisce allo sterminio degli indiani nativi d’America. Eleanor è cresciuta in una società in cui le hanno insegnato a temere e odiare gli indiani, ma una sera, viene rapita proprio da loro.

“L’intera comunità provava ribrezzo per quel popolo selvaggio. Noi donne eravamo atterrite al solo pensiero di finire nelle loro mani, consapevoli di andare incontro a chissà quali torture o sevizie. Ai nostri occhi erano come barbari senza legge o degli idolatri dalle anime perse”

Il primo impatto con gli indiani è duro e spaventoso, ma pian piano la gentilezza e la genuinità di quella gente le fa capire molte cose e si rende conto delle atrocità che il popolo bianco ha compiuto e continua a compiere nei loro confronti. 
In particolare viene colpita dalla storia di Adahy, colui che l’ha rapita e aggredita senza però riuscire a farle del male.
Eleanor si ambienta molto facilmente alla sua nuova vita che sente più vera di quella vissuta fino a quel momento. Dopo la paura e la diffidenza iniziale che prova verso Adahy, i due si avvicinano e tra loro scoppia la passione e un dolce sentimento d’amore, che però sembra destinato non a durare.
Infatti saranno costretti a separasi e Eleanor dovrà accettare molti compromessi e sacrificare la sua felicità per un bene più grande.

“Non sai quanto mi manchi. Non lo immagini, non puoi, pensai in quell’istante. Cosa farei per poterti avere ancora un’ultima volta?”
Questa è una storia dolce e romantica, che parla di un amore ostacolato. Descrive anche uno squarcio di un periodo storico particolare e non mancano episodi di crudeltà, che rendono tutto più realistico e coerente con l’ambientazione. 
La società borghese del tempo è ricostruita bene, come  quella degli indiani. La differenza tra le due è palese. Se da un lato i bianchi disprezzano i pellerossa dall’altra questi riescono ad accettare, seppur con un’incertezza iniziale, una donna bianca tra di loro. 
Quella di Eleanor è un’avventura verso la consapevolezza, la crescita e l’amore. I suoi pensieri e il modo di comportarsi sono perfettamente consoni al periodo storico, nonostante lei disapprovi alcune costrizioni della sua società. 
La narrazione in prima persona ci fa entrare nei panni della protagonista e vediamo tutto con i suoi occhi. La scrittura è scorrevole e ne risulta una facile lettura. 
Si percepisce un messaggio di denuncia contro i pregiudizi e il razzismo che portano gli uomini a farsi del male a vicenda. Mi ha colpito particolarmente, non la storia d’amore in sé, ma come l’autrice ha evidenziato le differenze nei modi di comportarsi e di pensare di due civiltà che si sono scontrate. Dà spunti di riflessione e aiuta a ricordare un popolo di cui è rimasto ben poco ma che avrebbe tanto da insegnarci.
È un bel romanzo che riesce a suscitare emozioni ed è abbastanza coinvolgente. La storia è sicuramente bella ma alcune sue parti risultano sacrificate a causa della brevità. Non è certo cortissimo ma sicuramente con qualche pagina in più si poteva approfondire meglio la nascita del rapporto tra Eleanor e Adahy che mi è sembrato avvenire troppo velocemente, come l’adattamento di Eleanor tra i pellerossa. L’amore tra una donna bianca e un indiano era qualcosa di inconcepibile all’epoca, come per una ragazza borghese pensare di vivere tra loro e ambientarsi quasi senza difficoltà. Anche il finale mi è parso troppo veloce.
Ne avrei letto volentieri altre 100 pagine!
Questo per dire che nonostante l’impressione che alcune parti siano state descritte un po’ troppo velocemente l’ho trovato molto piacevole e avrei voluto che fosse più lungo. 
Il mio giudizio è quindi 4/5.
Ve lo consiglio sicuramente, soprattutto a chi ama gli storici e le storie d’amore impossibili.

Buona lettura!



Commenti

Post popolari in questo blog

REVIEW TOUR - RECENSIONE "Jaded" di Robin C.

RECENSIONE "Deviant" di Ellie B. Luin

RECENSIONE - Il narratore di storie, di Rita Nardi