COVER REVEAL "Pepe Nero" di Laura Lewis e Monica Miller


Titolo: Pepe nero
Autore: Laura Lewis e Monica Miller 
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: 2.99 € / 14.52 € (promo a 9.90 € fino al 17/03)
Casa editrice: Self- pubblisher 
Genere: Erotic romance
Data pubblicazione:15 Marzo 2017
Serie: Pepe nero(in arrivo 2 spin off)
Protagonisti: Nina Valandri e David O'Malley
Pagine libro: 350 circa







Nina Valandri è una donna sicura di sé, che con fatica ha ottenuto grandi successi e che con la sua durezza incute timore in chiunque la incontri. 
Proprietaria di un rinomato ristorante, mentre si muove nel mondo con disinvoltura e sfacciataggine, viene coinvolta in un’avventura che la vedrà nelle vesti di conduttrice di un reality show di cucina.
Pensa di sapere ormai tutto, ma ciò che non sa è che presto la sua esistenza sarà sconvolta da un incontro inaspettato. 
Uno dei concorrenti del reality, David O’Malley, destabilizzerà la sua vita, portandola quindi a porsi finalmente le domande a cui ha sempre evitato di trovare risposte.
Lui è un cuore puro, la sua generosità contrasta con la testardaggine con cui affronta le difficoltà.
Mette l’amore e l’amicizia al primo posto ed è pronto a lottare per difenderli.
New York fa da sfondo a questa storia, in cui David e Nina prenderanno parte ad un gioco che porterà entrambi a mettere in discussione le loro certezze.
Due anime diverse. Fuoco e ghiaccio. Potranno mai trovare un modo per amarsi?
Riusciranno a superare le loro differenze?
Capiranno se l’attrazione che li divora è dovuta ad un semplice desiderio del corpo oppure ai loro cuori pronti ad aprirsi?
Tra malintesi e colpi di scena rimaniamo sospesi in un’avventura che, fino all’ultimo, ci lascerà nell’incertezza: sarà solo sesso o sarà amore?
Pepe Nero: dove niente è come sembra.



ESTRATTI

Mi giro e rientro in bagno chiudendomi la porta dietro.
Tutto il mondo ha paura di Nina Valandri. Ma sul serio, eh? Voglio dire: presento un reality dove vengo presentata come la “virago dei fornelli”. Mi basta uno sguardo per far piangere qualcuno e poi, davanti a lui, sembro una sedicenne col cervello in pappa che non riesce nemmeno a infilare due parole di senso compiuto. 
Mi appoggio di nuovo con le mani al lavandino cercando di riprendere fiato quando sento la porta spalancarsi. 
David, furioso, mi guarda attraverso lo specchio. In due falcate mi arriva dietro. Mette le mani sulle mie. Sento i nostri respiri quasi fondersi. Mi giro.
«Sei uno stronzo!» Gli urlo contro.
«E tu una perfida arida senza cuore.» Mi sibila.
E in un attimo si avventa su di me. La sua bocca che divora la mia. Sento le sue mani abbassarmi le coppe del reggiseno. Ci mangiamo senza vergogna alcuna. 
Le sue mani armeggiano con i miei jeans mentre le mie scendono sotto al suo asciugamano. Geme quando lo afferro, quasi grugnisce quando comincio ad accarezzarlo lentamente. Non ha niente a che vedere col David dell’altra notte. Oggi è rude, maschio all’inverosimile. E, santo cielo, mi fa impazzire.
Mi gira un’altra volta verso lo specchio e mentre mi fissa con uno strattone mi abbassa i jeans per poi strapparmi il tanga di pizzo. Mi allarga le gambe e con le mani sui fianchi mi tira verso di sé. 
«Oh David... Noi non...»
«Zitta, Nina. Zitta.» 
In un attimo è dentro di me, mentre con una mano comincia a giocare con il mio clitoride. Lo sento quasi uscire totalmente per poi rientrare con una spinta fortissima. Si muove molto lentamente e io inarco la schiena, sentendo un suo gemito di apprezzamento. 
«Oh, cazzo. Nina… Non posso farne a meno... Così, piccola, sì… Così…» 
La sua voce roca mi fa andare fuori di testa e comincio ad assecondare le sue spinte. Le sue dita sono frenetiche mentre le sue spinte quasi mi alzano da terra.
«Guardaci cazzo, guarda cosa siamo insieme.» 
E io guardo. Oh, se guardo. Lo osservo attraverso lo specchio divorarmi anche con gli occhi. Le spinte sono sempre più veloci fino a che non veniamo insieme con un ultimo profondo affondo.
Poggia la testa sulla mia spalla. Le sue mani sul mio seno giocano lentamente coi capezzoli. Poi lo sento uscire da me. 
Raccoglie l’asciugamano. 
E se ne va.




...Abbiamo caratteri talmente diversi che non potrà essere altrimenti. Ma tutto questo non deve spaventarti. A me non spaventa nemmeno un po’! Capisco il tuo timore, comprendo la tua paura, ma con me non rischi, amore mio. Io non me ne andrò, non mi arrenderò e non lascerò che qualcosa possa dividerci. La vita è fatta così... È fatta così per tutti! Ti toglie qualcosa, ti fa rimanere senza fiato, ti tramortisce... Ma poi ti ricompensa con qualcosa di bello e di inaspettato. E tu… Tu sei la mia ricompensa. Non posso prometterti che non litigheremo, ma posso prometterti che quello che verrà dopo sarà meglio di quello che avevamo prima. Perché ci saremo conosciuti ancora un po’, perché fare la pace sarà meraviglioso. Ti assicuro che ne varrà quasi la pena, litigare. Sempre. Ti sto dando tutto me stesso, non mi negherò mai a te. Che tu lo voglia o no, io sono tuo. Ora sta a te decidere se mi vuoi subito, pacchetto completo, o se vuoi aspettare ancora e rimandare il tutto, perché comunque così finirà. Io e te insieme. Io la mia scelta l’ho fatta. E ho scelto te. Quindi, amore, ora sta a te. Se tu mi vuoi, io entro. Ma sappi che poi non uscirò più.»



Arriviamo al Walmart che è di strada verso casa e a stento riesco a convincere Cam che posso camminare e che no, non è necessario che mi porti in braccio.
Ingaggiamo una lotta verbale e quasi fisica sulla sua convinzione di dovermi camuffare l’aspetto per scendere con lui. Quasi lo decapiterei ma gli basta andare su Google con il suo smartphone e digitare il mio nome per far apparire non so quante mie foto sul display. Capitolo, amaramente sconfitta, e mando lui a comprare quanto mi occorre. Torna dopo un’infinità di tempo con due buste stracolme di roba.
«Oh senti prima che cominci… Avevano un’offerta allucinante sui sali da bagno. Come potevo dire di no? E poi metà di questa roba è per te! »
Scuoto la testa rassegnata.
«Hai preso almeno un test?»
«Almeno uno? Principiante. Ne ho presi sei: tre oggi, tre domani. Hai visto mai?» Mi dice mentre ci catapultiamo a casa.
Dettaglio non propriamente inutile: ho bevuto quasi due litri di acqua perché Cam, mentre andavamo al supermercato, ha letto su Google che per fare un test è necessario urinare per almeno quindici secondi su ogni dannatissimo test. Mi ha quindi costretto a bere da quel momento in poi e ora ho la vescica che sta per scoppiare.
Non faccio in tempo ad aprire la porta di casa mia che mi fiondo in bagno con la busta contenente i test.
«Proprio non capisco perché non posso assistere.» Borbotta mentre cerco di chiudere la porta.
«Cam ti prego, non ce la faccio a fare pipì se mi guardi!»
«Ma io non guarderei te, io guarderei il miracolo della vita!» Sfila dalla busta un test e comincia a cantare l’intro in africano di “The circle of life”, alzando la scatola sopra alla sua testa.
Non so se ammazzarlo o baciarlo.
Gli strappo il test dalle mani, gli pesto il piede che blocca la porta e mentre lo ritira urlando finalmente chiudo la porta.
Apro la confezione mentre quasi saltello per evitare di farmi pipì sotto, rompo l’involucro di plastica, e cerco di capire quale parte devo mettere sotto al getto. Alla fine desisto e apro il bugiardino.
Ok, ci siamo. Tolgo il tappo al tampone, mi siedo sul WC, posiziono lo stick e sto per liberarmi quando sento qualcuno che bussa.
«Cerca di farne almeno due, ora.»
«Cam, se mi parli non riesco nemmeno a farla, la pipì.»
«Vescica timida?»
«Cam, ti prego!»
«Ok sto zitto… Ma provaci, ok?»
«Cam! Taci!»
«Ok.» Silenzio e rumore di passi. «Taccio.» Silenzio e rumore di passi. «Non dico una singola lettera.» Rumore di passi e di… Un attimo… Patatine?
« Ma… Stai mangiando????»
«Sì!!!! Ciomp ciomp! Soffro di attacchi di fame isterico-compulsiva, ciomp ciomp! Quindi se domani avrò due chili in più sarà solo colpa tua, ciomp ciomp!»
«Oh perdonami se il fatto che la mia vita potrebbe cambiare radicalmente ti provoca una crisi di nervi! Comunque fatta pipì su due. Devo aspettare cinque minuti.» Inizio a rivestirmi.
«Ah, ecco! Dimenticavo, ciomp ciomp… Prima, mentre tornavamo a casa ciomp ciomp, ho letto su un altro sito che si può anche fare pipì in un contenitore, così puoi immergerci i test dentro, ciomp ciomp.»
«E me lo dici dopo che ho appena finito di farmi la pipì sulle mani? »
«Senti, se non l’hai capito sto in piena crisi di nervi, ciomp ciomp!»
Apro la porta e me lo trovo seduto per terra, di fronte a me, con una busta di patatine formato famiglia aperta e posizionata in mezzo alle gambe.

Buona lettura!


Commenti

  1. Ho letto questo libro e inutile dire che mi è piaciuto particolarmente tanto che l'ho consigliato a molte amiche. X chi n lo avesse ancora letto... che aspetti?

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    1. Grazie del consiglio 😊
      Ne sono incuriosita e l'ho già in lista

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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