RECENSIONE "Mosaico - Una storia Veneziana" di Marco de Luca

Titolo: Mosaico – Una storia veneziana
Autrice: Marco De Luca
Editore: Self Publishing
Genere: Narrativa storica
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: 0,99 €/ 10,40 €
Data pubblicazione: 26 gennaio 2018
Protagonisti: Iñacio Cortés
Pagine: 272


Anno Domini 1583. Venezia è la città dei Dogi, la regina del Mediterraneo, centro nevralgico di tutti i commerci. Il capitano Iñacio Cortés, avventuriero portoghese, intraprendente e senza scrupoli, cercherà di farsi strada dai bassifondi della città di San Marco fino a raggiungere, forse, i vertici della piramide. Attraversando calli e sottoporteghi, districandosi tra intrighi e inganni, il portoghese verrà catapultato in una Spalato leggendaria, dove su suggerimento di un geniale ebreo, si è deciso di fare della città adriatica un fiorente scalo commerciale per favorire l’amicizia tra Venezia e i Turchi. Iñacio cadrà, si rialzerà e imparerà a proprie spese che nella vita ci sono tre tipi di persone: quelli che stanno fermi, quelli che muovono e quelli che sono mossi. 
La vera protagonista di Mosaico è però la Serenissima Repubblica, e più ancora gli uomini e le donne che la animano come tessere di un mosaico: uomini di stato, cortigiane deliziose, sicari, avidi mercanti, nobili decaduti, eroi di guerra, corsari rinnegati e cospiratori visionari.

«Venezia è così, fatevelo dire da chi la conosce da sempre. Lo imparerete presto. È come un mosaico dove ogni tessera serve per tenere incollata l’altra. Prese per sé, sono poche le tessere che non siano brutte alla vista, che non sembrino sgradevoli o il cui senso non è chiaro: ma se tutto ricade secondo un disegno, ognuna di loro acquista scopo nel tutto.»


Buongiorno lettori, oggi vi parlo del romanzo storico Mosaico – Una storia veneziana di Marco De Luca.
La storia è ambientata a Venezia nel 1583 e il protagonista è il capitano portoghese Iñacio Cortés, un uomo ambizioso che, a causa di alcuni problemi economici, quando giunge a Venezia si lascia tentare da un affare apparentemente facile proposto da Baldassarre, un ladro senza scrupoli soprannominato il Monco.

Il portoghese non aveva mai creduto negli affari facili, né tantomeno ai colpi di fortuna, ma ciononostante confermò la sua piena attenzione, stringendo gli occhi sul Monco. «Di che si tratta?»

Ogni scelta ha le sue conseguenze e la scelta di accettare la proposta del Monco, proprio come una partita a scacchi, innesca una serie di eventi e un intreccio di vite che, come le tessere di un domino, continueranno a succedersi e porteranno Iñacio a vivere situazioni pericolose che non aveva programmato.
Incontrerà molte persone appartenenti a classi sociali diverse, collegate una con l’altra, che l’autore ci descrive mettendo in mostra i pregi e i difetti di ognuno. 
Nel romanzo di Marco De Luca troviamo buoni e cattivi, innocenti e colpevoli, e una città aperta di mentalità, dove il commercio delle spezie, dei tessuti e delle armi non è solo l’unico interesse per uomini di affari e viaggiatori. Le cortigiane sono una forte attrattiva per gli uomini che transitano da Venezia e, per quanto mal giudicate, sono ben tollerate (e tassate) dal governo veneziano. 
Ci sono due tipi di cortigiane, quelle di basso rango, frequentate da uomini meno facoltosi, e quelle d’alto rango come Chiara Fracassa, una bellissima donna dai capelli rossi, scaltra e sicura di sé che vive nell’agiatezza, per cui Iñacio perde la testa. Lui capisce di far parte di una realtà che sente di non poter dominare e Chiara diventa sua consigliera aiutandolo a prendere decisioni importanti.

«E non vi preoccupate se vi sentite una pedina: tutti noi dobbiamo rispondere a qualcun altro. Chi è completamente libero? E se qualcuno grazie a voi vincerà una partita, dovete essere contento di essere stato utile al vincitore, perché ne uscite vincitore anche voi. Io per voi voglio il meglio, sior Cortés, e se in un colpo avete l’opportunità di dare il bene della Repubblica e di voi stesso, perché volete darvi un dispiacere? Ma se non volete farlo per voi, fatelo per me: vi stimo e vi ho a cuore, e credo sarà sempre un piacere per me accogliere nella mia casa un benemerito della Serenissima…»

Il romanzo è scritto bene, lo stile è classico e il testo è curato, a parte le “d” eufoniche che, secondo me, appesantiscono la lettura. I protagonisti creati da Marco De Luca sono credibili, la trama è piacevole, e non si può non rimanere coinvolti dall’intreccio del romanzo. È riuscito a ricreare l’atmosfera di un’epoca passata, descrivendo bene l’ambientazione e il modo di vivere di quel periodo. Non mancano colpi di scena e il lettore scopre, attraverso la vita di Iñacio, il rapporto che la Serenissima aveva a quei tempi con l’Impero Ottomano, entrambi ambiziosi di dominare i mari. 
Come dice l’autore, non è un testo storico ma si basa su fatti realmente accaduti riguardanti la storia della Repubblica di Venezia e i personaggi di fantasia interagiscono con personaggi realmente esistiti come il capitano Gabriele Emo.
Per raccontare questa storia, ha usato il narratore universale, mostrando il punto di vista di ogni personaggio. 
All’inizio della lettura, quando i protagonisti interagivano fra loro, ho avuto difficoltà a identificare i personaggi perché il protagonista a volte lo chiama con il nome Iñacio, a volte usa il cognome Cortés e a volte lo chiama il portoghese. La stessa cosa fa per altri personaggi e devo dire che tutti questi nomi e soprannomi hanno creato un po’ di confusione, e hanno rallentato la lettura, ma una volta memorizzati, il testo è diventato più scorrevole. 

Consiglio questo libro a chi ama i romanzi storici e avventurosi, ricchi di personaggi affascinanti. Leggendolo sarete catapultati in una città che l’autore descrive leggendaria, fitta di palazzi, di chiese, di botteghe, di forni e di pozzi, dove le voci circolano in fretta. 

Buona lettura!



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