RECENSIONE IN ANTEPRIMA "Non ho tempo per amarti" di Anna Premoli

Titolo: Non ho tempo per amarti
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton Editori
Data pubblicazione: 4 gennaio 2018
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: 5.99/ 8.50
Genere: Romance
Serie: Autoconclusivo
ORDER
Julie Morgan scrive romanzi d’amore ambientati nell’Ottocento. Di quell’epoca ama qualsiasi cosa: i vestiti lunghi, gli uomini eleganti, le storie romantiche che nascono grazie a un gioco di sguardi o al semplice sfiorarsi delle mani… L’unica cosa che salva del mondo di oggi è lo shopping online, che le permette di non mettere il naso fuori dal suo amatissimo e solitamente silenzioso appartamento. Almeno finché – proprio al piano di sopra – non arriva un misterioso inquilino: un ragazzo strano, molto giovane e vestito in un modo che a Julie fa storcere il naso. È davvero un bene che lei sia da sempre alla ricerca di un uomo d’altri tempi, perché il suo vicino, decisamente troppo moderno, potrebbe rivelarsi ben più simpatico di quanto avrebbe mai potuto sospettare…


Buongiorno, cari lettori!
Il nuovo anno è vicino ed è tempo di letture fresche di stampa. Ho letto per voi l’ultimo di Anna Premoli ed ecco cosa ne penso…
Dopo un brillante, spiritoso incipit, che per un attimo mi ha illusa di essermi imbattuta in uno storico Regency (genere che adoro!), si scopre che la protagonista è, in realtà, proprio una scrittrice.
Julie Morgan ha 36 anni, è logorroica (e ve ne accorgerete subito), adora la tranquillità della sua esistenza e di sé dice:

“Sono antica io, i miei libri e persino la musica che ascolto.”

Vorrebbe essere nata in un altro secolo, poter vivere un amore fatto di sospiri, perdersi nel proprio mondo immaginario. Il suo uomo ideale è misurato, composto e simile agli eroi romantici che crea per il suo pubblico di lettrici. Non ha molta cura delle apparenze, tant’è che va ad accogliere il suo nuovo, rumoroso vicino di casa armata di ciabatte davvero speciali e di un buffo maglione, senza pensare che finirà per trovarsi di fronte un uomo che le renderà pan per focaccia.

E cosa accade quando una fantasiosa scrittrice di romanzi d’amore storici incontra una rock star dall’affascinante accento inglese, al quale lei è tanto sensibile?
La risposta a questa domanda è facile: fuochi d’artificio, che scoppiettano per tutta la prima parte del libro, animata infatti da dialoghi frizzanti, situazioni divertenti, originali riflessioni sull’amore, la vita, l’amicizia.

Lui, Terrence Graham, è un musicista bello e misterioso, ha le braccia tatuate e indossa magliette strappate, sulle quali Julie fa continue battute. È famoso, ma non ha atteggiamenti da divo e, al contrario, condivide l’amore che lei ha per la calma e la riservatezza.
Il loro rapporto cresce in modo stabile tra piccole cortesie e confessioni a cuore aperto, ma pian piano l’equilibrio inizia a mutare, a evolversi in quella che, agli occhi del lettore, è già chiaro che diventerà una relazione.
Si arriva così alla seconda metà del libro ma qui, ahimè, personaggi e situazioni si appiattiscono progressivamente, perdendo profondità e originalità. Proprio quando ci si aspettava dialoghi pregni di sentimenti e una passione più travolgente, Julie inizia ad atteggiarsi a donna capricciosa e a tratti sciocca. Diventa poco credibile, sia in ciò che dice sia in ciò che fa. I dialoghi tra lei e le sue amiche non sono molto diversi da quelli di un episodio di Sex and the City, e non di quelli migliori.
Questo perché l’intera seconda parte è incentrata su un unico pensiero, quello della differenza di età tra i due protagonisti. La morbosa ripetitività con cui il concetto viene ribadito, per di più senza essere mai davvero approfondito, fa impantanare la storia e rende Julie molto più immatura e irrazionale di quanto fosse stata in precedenza.
Avrei potuto capire se avesse avuto cinquant’anni, ma non li ha e non si comprende davvero perché insista sull’argomento a oltranza, rimanendo ostinatamente ferma su un livello di ragionamenti ovvio e superficiale, anche quando Terrence le ha provato più e più volte di essere molto più maturo dei suoi venticinque anni.
Suppongo che il titolo dovesse riferirsi a questo aspetto della storia ma finisce, a mio avviso, per essere solo fuorviante.

Lo stile dell’autrice, comunque, merita. È ironico, divertente e l’utilizzo della prima persona le consente di mostrare l’evolversi della storia dal punto di vista di Julie, che in quanto a eccentricità non scherza.
Peccato per alcuni errori di editing: un povero George “Clouney” invece di Clooney, un “educante” invece di educande e una patologica carenza di virgole nei vocativi, oltre che in alcuni periodi più lunghi. Per non parlare di una battuta palesemente tratta (e non accreditata) dal film Harry, ti presento Sally, solo che là il nome sul quale si faceva ironia era Sheldon, non Norman…
Tirando le somme, la media delle quattro stelle è meritata. In fin dei conti, è una storia leggera e spensierata, destinata a un pubblico vasto e confezionata in modo tale da accontentare tutti i palati.

Buona lettura e alla prossima!
Emma


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