RECENSIONE "Fino all'ultima parola" di Tamara Ireland Stone

Titolo: Fino all'ultima parola
Autrice: Tamara Ireland Stone
Editore: Leggereditore
Genere: Young adult
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo:   4,99 € / 12,67 € 
Data pubblicazione: 12 Ottobre 2017
Protagonisti: Samantha McAllister
Pagine: 368

A prima vista Samantha McAllister sembra essere come tutte le ragazze della sua età, ma dietro il suo aspetto curato nasconde un segreto che non ha mai confidato a nessuno. Tormentata da un flusso continuo di pensieri negativi, paranoie e fissazioni, come quella per il numero tre, Sam soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che rende difficile non solo il suo rapporto con gli altri ma anche e soprattutto con sé stessa. C’è solo un luogo in cui riesce a sentirsi veramente libera: la piscina, per lei fonte di ispirazione, riconciliazione con il mondo e, soprattutto, con la propria mente. Ma una volta fuori dall’acqua, è tutta un’altra storia... Forse ciò di cui avrebbe bisogno è circondarsi di amici migliori, veri e profondi, proprio come lei. Decide così di entrare in un gruppo segreto, l’Angolo dei Poeti, per aprirsi a nuove esperienze. E qui, in modo del tutto inaspettato, incontra Aj da cui si sente subito attratta. Per Sam, però, è tutt’altro che naturale lasciarsi andare, e assecondare i propri sentimenti non sarà affatto un’impresa facile...
Un romanzo sull’importanza dell’amicizia autentica e vera, per ritrovare sé stessi lungo un emozionante percorso attraverso le parole.

Tamara Ireland Stone è autrice di numerosi romance, pubblicati in più di venti Paesi. Ex marketing manager di un’azienda della Silicon Valley, adora sciare, fare trekking e trascorrere il tempo libero insieme alla sua famiglia. Vive con il marito e i loro due bambini non lontano da San Francisco. Con il romanzo Fino all’ultima parola fa il suo esordio nel catalogo Leggereditore.

Bentrovati cari Lettori e Lettrici, oggi ho il piacere di parlarvi di  Fino all’ultima parola di Tamara Ireland Stone, edito Leggereditore, un romanzo che ci parla di amicizia, di accettazione di sé e degli altri.

Samantha McAllister è una ragazza popolare presso la sua scuola, da sempre frequenta le sue amiche d’infanzia e ormai, sebbene rimaste solo in cinque, tutti le chiamano le magnifiche otto.
Conduce una vita abbastanza comune, amiche, scuola, famiglia… agli occhi di tutti la sua vita non potrebbe che sembrare una vita perfetta e invidiabile!

“Mentre le mie amiche formano un piccolo cerchio, la folla nel corridoio interrompe qualsiasi cosa stesse facendo e si raccoglie intorno a noi. Perché è questo che succede quando le Magnifiche Otto entrano in scena. La gente ci guarda. Abbiamo inventato quel nome all’asilo, e per qualche motivo ci è sempre rimasto addosso. Noi otto eravamo molto legate. Almeno fino al momento di cominciare il liceo, quando la famiglia di Ella si è trasferita a San Diego, e Hannah si è iscritta a una scuola privata. Lo scorso anno, anche Sarah ci ha lasciate. Ha ottenuto il ruolo da protagonista nella recita scolastica e ha cominciato a frequentare i suoi nuovi amici del club del teatro. Così siamo rimaste solo noi cinque. È stato proprio in quel momento che ho cominciato a capire quanto siano complicate le amicizie”

Questa è la ragazza che la maggior parte della gente conosce, ma lei si sente se stessa solo durante le vacanze estive, periodo nel quale si trasforma in Summer Sam, una ragazza che non si nasconde dietro alla maschera che indossa di solito.
Sam è ossessionata dal numero 3, soffre di disturbo ossessivo compulsivo diagnosticatole quando aveva solo undici anni. Potrebbe sembrare un problema da poco, ma complica la vita di Sam, non solo perché tenta di nascondere il suo problema anche alle sue amiche più care, ma soprattutto perché il tre deve comparire in ogni suo gesto, azione.
Provate a pensare di guidare fino a quando il contachilometri non si ferma sul 3, oppure nuotare sempre e solo nella corsia numero tre, fare dei gesti come graffiarsi, morsicarsi le guance, sempre tre volte!
La sua ossessione però non si limita al numero, diventa ossessiva nei pensieri, nei confronti delle persone, arrivando ad avere veri e propri attacchi d’ansia. Grazie alla madre e alla sua terapista, ormai sta imparando, o almeno crede, a gestire questi momenti.

“«Quanti sono i pensieri che il cervello umano genera ogni giorno?» La mamma passa ai dati scientifici per farmi recuperare la concentrazione. «Settantamila» rispondo con un filo di voce, mentre le lacrime mi bagnano i jeans. «Esatto. E tu obbedisci a tutti e settantamila?» Scuoto la testa. «Certo che no. Questo pensiero è solo uno su settantamila. Non ha niente di speciale.» «Non ha niente di speciale.»”

Quello che da subito ci è chiaro è che non è mai se stessa, è vittima di se stessa e della sua ossessione, non ha amici veri, perché non è vero niente di quello che lascia vedere loro.
Fino a quando un giorno, incontra Caroline, una ragazza assolutamente diversa da lei, veste in maniera semplice e senza trucco, non l’ha mai nemmeno notata in giro, e grazie a lei si ritrova a conoscere i ragazzi che fanno parte del segretissimo “Angolo dei poeti”, un gruppo di ragazzi che si incontrano di nascosto in un luogo appartato.
Qui incontra A.J. un ragazzo del quale si scopre subito attratta, ma che prova per lei un astio incomprensibile. Lui le ricorda qualcosa ma non ricorda cosa… dove si sono già visti?
Per Sam non è facile spogliarsi della sua maschera e mettersi in gioco davanti a questi ragazzi.

Ho letto questo romanzo tutto d’un fiato, ero davvero incuriosita sia dall’argomento che dalla situazione.
Lo stile semplice ha reso scorrevole la lettura e i personaggi sono tutti ben delineati e descritti e l’interazione tra loro è molto interessante.
Forse leggendo la sinossi vi aspettate di leggere il classico romanzo che parla di adolescenti ma che in fondo non ha nulla di nuovo, errore! I colpi di scena non mancano, e sono inaspettati e sconcertanti.
In un mondo che ci obbliga a indossare maschere per non mostrare i nostri difetti e le nostre debolezze. Spesso dimentichiamo che non sono i difetti a definirci, ma che invece ci fanno distinguere, che nella vita abbiamo tutti bisogno di amici, di persone che ci vedano per quello che siamo senza maschere e senza filtri.
Dovremmo tutti iniziare a esercitarci a dire quello che pensiamo, proprio come impara a fare Sam, ma non per offendere o maltrattare, esiste una distinzione tra essere schietti e sinceri ed essere maleducati, ed è proprio questo che impara la nostra ragazza al circolo dei poeti.
L’incontro con Caroline è come un’illuminazione, Sue nelle varie sedute incita spesso Sam a trovare nuovi amici non negativi per lei, ma solo Caroline riesce a trovare uno spiraglio nel cuore di Sam.

“«Ma tu devi sempre complicare le cose, anche quando sono perfettamente normali. E perfino quando ti succede qualcosa di bello. Per esempio...» comincia a farmi un elenco, contando ogni avvenimento sulla punta delle dita «prendere la patente, scrivere la tua prima poesia, trascorrere un pomeriggio a casa di AJ, incontrare me, che è la cosa più bella di tutte.» Mi sorride divertita, ma torna subito seria. «Tu sembri determinata a trovare un modo per farti del male. Per rendere patologiche anche le cose più sane.» «Non è vero. Con te non ho mai fatto niente di simile.» «Forse non ancora.» «Che cosa significa?» Caroline ride. «Significa che stai perdendo di vista il punto più importante, Sam. Cioè che nella tua vita possono anche succedere delle cose belle. E invece di godertele, tu cerchi sempre una strada per trasformarle in qualcosa di tossico.»”

Caroline non solo la porta all’Angolo dei poeti, ma riuscirà a iniziarla alla scrittura.
Un viaggio nelle parole, e attraverso le parole un modo per scoprire e riscoprirsi, avere una nuova visione del mondo e di quello che ci sta accanto.
Lo consiglio a chi vuole togliersi la maschera, a chi vuole imparare a parlare chiaro, ma soprattutto lo consiglio perché ammettere di avere un problema significa avere il coraggio di chiedere aiuto!

“«Quando smetterò di commettere errori?» le chiedo con un profondo sospiro. La sua risata mi coglie alla sprovvista. Sgrano gli occhi e guardo verso di lei, aspettandomi una spiegazione. «Non vedo perché dovresti» mi dice. Io continuo a fissarla. «I nostri errori ci insegnano sempre qualcosa. Ci hanno insegnato a camminare, e poi ci hanno insegnato a correre. Tentativi ed errori: per sapere che il fuoco brucia, devi toccarlo. Abbiamo commesso errori per tutta la vita, e continueremo a farlo.» «Fantastico.» «Il trucco è riconoscere i propri errori, imparare la lezione e poi lasciarseli alle spalle. »”

Buona Lettura!



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