RECENSIONE Tre casi scottanti: "Un giorno perfetto per uccidere" - "Non uccidere" - "Sorelle" di Mario Mazzanti

Titolo: Tre casi scottanti
Autore: Mario Mazzanti
Formato: cartaceo
Prezzo: 9,90 €
Data pubblicazione: 1 Giugno 2017
Genere: Giallo-thriller
Serie: Autoconclusivo  




È una mattina di un freddo novembre, quando Ami, una ragazzina di origine senegalese che vive in un paesino lombardo, esce per andare a scuola. Non farà mai ritorno a casa. A coordinare le indagini è il commissario Sensi, ma l'aiuto di Claps, un rinomato profiler non più in attività, sarà fondamentale... Sempre Claps sarà determinante per la svolta in un altro caso: Giacomo Riondino è evaso, lasciando una scia di sangue dietro di sé. Sette anni prima lo psichiatra aveva iniziato a collaborare con la polizia proprio su Riondino: due donne rapite, segregate, seviziate e infine uccise. Il colpevole era stato catturato, ma le perizie avevano subito evidenziato in lui una rara e inquietante patologia psichiatrica. Una caccia molto particolare, perché riporta a galla un passato doloroso, e perché Riondino è vicino, molto più vicino di quel che sembra... Nel racconto che affianca questi romanzi, Mazzanti ci porta invece in una Monza estiva e semideserta, dove qualcuno si ritrova coinvolto in una vendetta di cui è totalmente all'oscuro.



Benvenuti con un altra recensione!!! Oggi vi parlo del romanzo Giallo/Thriller di Mario Mazzanti.
Questo romanzo raccoglie tre casi, di cui due romanzi e un racconto.
Inizio col parlarvi del primo manoscritto, "Il giorno perfetto per uccidere".

Dottor Claps stimato psichiatra, criminologo, consulente della polizia, come esperto dei profili psicologici degli autori di crimini violenti, dopo aver subito un aggressione, durante la fase operativa di un indagine, che gli ha causato una forma di afasia, a distanza di tre anni ritorna sul campo.
Questa volta, si tratta della sparizione di una bambina di origine africana Ami, che, uscita la mattina per andare a scuola non fa più ritorno a casa.
Il dottor Claps con l'appoggio del commissario capo Sensi e successivamente del dottor Trevis inizia la folle corsa alla ricerca di quello che Claps definisce l'Orco.
Non sarà facile per il criminologo venire a capo di questo caso, sopratutto quando scopre che oltre a Ami sono scomparse negli anni precedenti altre bambine, con lo stesso modus operandi, ma anche
un'altra ragazza, Denise, con un modus operandi diverso ma con un particolare che le accomuna tutte.
Claps riuscirà a scoprire chi si macchia di queste atrocità?

L’odore di fondo era simile a quello di chiuso, un vago sentore stantio, ma non tanto perché l’aria non venisse cambiata in quelle stanze: era come se a un certo punto il tempo lì si fosse fermato, fissato e lasciato ammuffire a un momento in cui la vita si era improvvisamente spenta tra quelle mura. La cameretta di Elisa era ampia e dai colori allegri, due letti, un grande armadio colorato, due piccole scrivanie; mensole colme di libri, quaderni e peluche, e alle pareti poster di cantanti in voga anni prima: anche lì il tempo doveva essersi fermato… «Era anche la… camera di… Denise?». Cellini indicò uno dei due letti. «Sì. È tutto rimasto come allora».

Per quanto riguarda la parta tecnica il romanzo è ben scritto, le descrizioni sono molto dettagliate.
Il linguaggio è semplice e comprensibile nonostante la presenza di termini tecnici. I personaggi sono ben descritti e caratterizzati, aspetto essenziale visto il genere del romanzo.
Mi sono trovata un po' spaesata quando l'autore cambia scena. Il cambio repentino e non segnalato di scenario ha creato un po' di confusione soprattutto nella parte iniziale, dove ancora il romanzo non ha preso forma, man mano che le scene si fanno ricche di dettagli e gli scenari si intrecciano, la scrittura diventa più scorrevole.
Essendo amante del genere, ho trovato questo primo caso molto bello anche dal punto di vista umano.
L'autore nel dottor Claps è riuscito a instillare quella giusta dose di umanità necessaria per un tema così delicato come la scomparsa e la morte di alcune bambine.
Ho apprezzato tantissimo l'intreccio delle due storie, l'ho trovato stupendo, come il modo di sviare e indirizzare l'attenzione su altro. Fino alla fine non sono riuscita a capire chi fosse il colpevole.
La mia mente ha vagato, ho fatto congetture, ipotesi, supposizioni, è un romanzo che ha stimolato molto la mia fantasia, con un finale da shock.
Se siete amanti del genere lo consiglio vivamente!!!



Il romanzo del romanzo è intitolato "Non uccidere".
Questa volta il dott.re Claps accompagnato questa volta dalla giornalista Greta Alfieri, è alla prese con l'evasione di un pericoloso assassino.
Un caso di cui si era occupato ben 7 anni prima.
Giacomo Riondino è un criminale psicopatico evaso dalla struttura detentiva in cui si trovava, uccidendo due sorveglianti. 
Nessuno si aspettava la sua fuga, in quanto la perizia psichiatrica lo riteneva incapace di ledere a se stesso e agli altri.
Ma non è andata così, Giacomo Riondino e le sue molteplici personalità, in questa corsa al tempo lascia ben più due cadaveri.

Ho trovato questo secondo caso molto particolare.
Particolare come la patologia psichiatrica "disturbo dissociativo dell'identità" del protagonista indiscusso del romanzo: Giacomo Riondino.
L'autore è riuscito a descrivere molto bene il disturbo, riportando anche casi realmente accaduti, rendendo il caso molto interessante.
In questo secondo romanzo la suspance è data dalla fuga, dalla corsa contro il tempo, un Riondino che sfugge, che si traveste, che lascia piccoli indizi che rendono difficile la sua cattura.
Il romanzo anche in questo caso è ben scritto, particolareggiato, i protagonisti ben caratterizzati, sopratutto Riondino, 
La patologia psichiatrica per me è stato il pezzo forte del romanzo, ho amato tantissimo il personaggio con le sue molteplici personalità, scaltro, intelligente, aggressivo, docile, intuitivo.

Intanto Riondino aveva sollevato lo sguardo: gli occhi apparivano gonfi di lacrime. «Non sono stato io», continuava a ripetere, «Ci deve essere una spiegazione…».

L'autore è ben riuscito a padroneggiare le diverse personalità del personaggio, nonostante siano tante non ha creato confusione la scrittura risulta scorrevole e i cambi di scenario al contrario del primo caso risultano ben definiti.

«Signor Riondino, non c’è alcuna spiegazione: la ragazza l’ha riconosciuta. Ci ha raccontato di come l’ha presa, di come l’ha portata nel suo magazzino, di come l’ha spogliata, legata e imbavagliata. Di come è riuscita a liberarsi». Claps vide nello schermo Riondino fare uno strano movimento: sollevò la testa sbattendo le palpebre mentre gli occhi presero a oscillare rapidamente da una parte all’altra. Si sentì la voce di Sensi chiedere se si sentisse bene, poi… Poi successe qualcosa che gelò il sangue nelle vene a Claps. L’espressione di Riondino mutò radicalmente: lo sguardo divenne freddo, tagliente, la postura all’improvviso eretta e tesa come un arco pronto a scagliare la freccia; i lineamenti del volto parvero trasfigurarsi affilandosi in una maschera crudele fino a farlo sembrare un’altra persona. Infine, quello che fino a pochi secondi prima era stato un uomo inerme, sibilò con una voce roca e crudele: «Avrei dovuto legarla meglio, quella troia. O scannarla prima».

È sorprendente questo romanzo, forse mi ripeto ma lo ho amato tantissimo, lo consiglio vivamente a chi è amante del genere, spero di leggere ancora di questo autore talentuoso!!!
Buona lettura!



L'ultimo caso di questo romanzo è un racconto "Sorelle"
Il protagonista di questo racconto, uscito da pochi giorni dal carcere dopo aver scontato una pena di 4 anni per aver aggredito il giudice, si ritrova immischiato in un caso di omicidio molto singolare.

Si proprio singolare questo caso, nel racconto non viene menzionato il nome del protagonista e la storia è molto particolare.

L’ho detto, alle volte sono vittima della stupidità, e l’ironia aiuta a mascherarla, ma certo il succo era che questi quattro anni avevano scavato un solco, una profonda ferita nella mia vita, interrompendone ogni connessione con quello che ero stato in passato.

Come negli altri due romanzi l'autore non si smentisce, il linguaggio è semplice scorrevole, un racconto ben scritto.
Una cosa che non ho detto per gli altri tre casi e che ho apprezzato tantissimo lo stile dell'autore e anche l'editing è molto curato.
Però devo ammettere di non essere rimasta molto colpita, ci sono dei punti che non mi hanno convinto abbastanza troppo fantasiosi, ma nel complesso la trama è piacevole ma non abbastanza sviluppata per essere definito thriller.

Buona lettura!

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